Non ci fermeremo fino a quando i nostri pescatori non torneranno a casa. Sono stato per due giorni davanti a Montecitorio a Roma vicino ai familiari dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati a Bengasi. Mi ha colpito la forza straordinaria di questi uomini e di queste donne che sono il nostro orgoglio”. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.

“Mi hanno detto che non molleranno fino a quando i loro figli, mariti e padri non ritorneranno a casa. Sono determinati nel mantenere il presidio stabile a Montecitorio; dormono lì, sotto la pioggia e al freddo. – aggiunge – I loro visi sono stanchi, i loro occhi spenti e i loro corpi senza forze, ma nonostante tutto continuano a combattere quotidianamente per far sentire la loro voce. Ho avuto diversi incontri istituzionali riservati, per sollecitare una soluzione nel più breve tempo possibile. Diversi esponenti politici, come il nostro Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, non ci hanno lasciati soli e ci hanno sostenuti. Non spegneremo i riflettori e terremo sempre alta l’attenzione. Nei giorni scorsi abbiamo predisposto anche un sostegno economico per queste famiglie, alle quali non faremo mai mancare la nostra presenza e il nostro supporto”.

“Dopo oltre 45 giorni di prigionia, dei 18 pescatori sequestrati in Libia, a Bengasi, di fatto non si hanno assolutamente notizie rispetto alla motivazione del sequestro, ai tempi del loro rilascio e soprattutto non si sa nulla sulle loro reali modalità di trattamento e sul loro vero stato di salute”.

Lo dice Toni Scilla, coordinatore Forza Italia provincia di Trapani, già deputato regionale ARS.

Prosegue Scilla: “Parliamo di persone che svolgono un’attività lavorativa difficile, rischiosa, fatta di immensi sacrifici. Parliamo di cittadini, onesti lavoratori del mare, che rimangono per completare la loro battuta di pesca, nel Canale Di Sicilia, anche oltre 60 giorni lontano dalle loro famiglie.
È normale che senza nessuna dannata ragione questi uomini vengano privati della loro libertà e che i loro familiari, insieme a tutta la comunità marinara siciliana e non solo vengono buttati nello sconforto più totale?
È normale che il Governo Nazionale dietro l’alibi della segretezza non riesce a fornire nessun tipo di informazione?”.

Conclude Scilla: “Dato che il Premier Conte ed il Ministro degli Esteri Di Maio sembrerebbero non riuscire a risolvere positivamente la problematica in questione in tempi rapidissimi, immediatamente provvedano almeno a definire una delegazione politico istituzionale, accompagnata anche da personale medico e da alcuni familiari dei pescatori sequestrati, che si possa recare a Bengasi in guisa tale da accertarsi dello stato di permanenza e di salute fisico e mentale dei nostri marittimi in modo da rasserenare un intero mondo che sta vivendo momenti di assoluta disperazione”.

(foto di repertorio)

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