La chiusura della Base Navale di Favignana, in provincia di Trapani, sempre in cima all’agenda della Uil Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria Sicilia.

Nel corso di un incontro tra i sindacati e i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria svoltosi nei giorni scorsi a Roma, il segretario generale Gioacchino Veneziano ha espresso ancora una volta la contrarietà della sigla in merito alla cancellazione dell’apparato, congiuntamente alle Basi Navali di Napoli e Porto Azzurro, in provincia di Livorno, per effetto del decreto Madia riguardante la spending review nell’ambito della pubblica amministrazione.

“Da tempo ormai – sottolinea Veneziano – esprimiamo il nostro sdegno e la nostra vicinanza al personale della Polizia Penitenziaria della Base Navale di Favignana, dove insiste una struttura carceraria per la cui costruzione sono stati spesi 10 milioni di euro, mortificato da un provvedimento irrazionale che priverà di un presidio di sicurezza e di una forza di polizia dello Stato gli abitanti delle Isole Egadi, un territorio di confine”.

Le preoccupazioni del sindacato si concentrano soprattutto attorno alla ricollocazione del personale in maniera funzionale: non ci sono più speranze, infatti, di evitare la soppressione del servizio navale , “una certezza – secondo il sindacato – ormai acquisita sia dalla politica che dalla stessa amministrazione penitenziaria, malgrado il contratto di governo tra Lega e M5S preveda il superamento della legge Madia”.

Durante l’incontro tenutosi presso il DAP – prosegue – abbiamo posto l’accento sui rischi che correranno sia i poliziotti penitenziari che i detenuti: in un’ analisi tra costi e benefici, crediamo sia il caso di privilegiare la sicurezza, un tema che impone riflessioni di ordine pratico che non possono riguardare solo l’ottimizzazione delle risorse economiche, sulla quale peraltro nel caso specifico è lecito esprimere qualche perplessità sotto il profilo del risparmio ”.