La Procura di Trapani alla fine ha stabilito di non effettuare più l’autopsia sul corpo dell’agente di polizia stradale della sezione di Trapani che domenica pomeriggio si è tolto la vita, sparandosi con la pistola di ordinanza. E’ quanto trapela nell’ambito delle indagini avviate dalla magistratura sul caso che ha sconvolto l’intero corpo della provincia Trapanese. I colleghi hanno parlato di un agente che non dava segni di squilibrio o di possibili gesti estremi. Inizialmente si era pensato che l’idea fosse quella di effettuare l’esame autoptico per escludere, o eventualmente confermare, alcune ipotesi sulle quali stanno lavorando gli inquirenti. Tanto è vero che la salma era stata sequestrata.

Il dissequestro

Il corpo è stato quindi dissequestrato in tarda mattinata e restituito ai familiari. In queste prime battute dell’indagine si sta provando a capire cosa possa aver indotto l’agente a fare un gesto del genere, ad essere stati ascoltati alcuni colleghi che con lui erano più a stretto contatto.

I primi passi delle indagini

Al momento c’è massimo riserbo attorno all’episodio. Emergono solo le ricostruzioni essenziali del tragico suicidio. Il 49enne, in servizio alla Polstrada sella sezione di Trapani, domenica sera era regolarmente in servizio. Ad un certo punto pare sia salito sulla terrazza dell’edificio che ospita la sezione della polizia stradale trapanese e con la sua pistola di ordinanza ha fatto fuoco dopo essersela puntata alla tempia. Allo stesso tempo, secondo quanto trapela sino a questo momento, sembra che nessuno abbia sentito il rumore dello sparo. Né tantomeno abbia visto l’agente allontanarsi dalla propria stanza all’interno della Polstrada.

Nessuna avvisaglia

Sono sconvolti i colleghi della sezione della polizia stradale Trapanese. Nessuno tra gli amici o i conoscenti della vittima avrebbe ravvisato nulla quella sera, così come in altre giornate precedenti. L’agente aveva avuto una separazione dalla moglie burrascosa ma sembra che il problema fosse stato superato. Chi lo ha visto o sentito quel giorno e nelle settimane precedenti parla di un poliziotto sereno e sorridente.

I casi frequenti tra gli agenti dei penitenziari

I casi di suicidio più frequenti in seno alle forze dell’ordine avvengono tra gli agenti della penitenziaria in Sicilia. Appena qualche giorno fa c’è stato un tentativo di suicidio nel carcere di Augusta di un agente di Polizia penitenziaria. Secondo le informazioni fornite dal sindacato di categoria della Spp, dall’inizio dell’anno tre sono stati i poliziotti suicidi, due dei quali in Sicilia, che si aggiungono ai sei detenuti che si sono tolti la vita negli istituti siciliani.

 

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