“L’obiettivo di questi incontri è offrire ai nostri delegati e dirigenti una chiara lettura dei motivi alla base del Si e del No perché è sempre più fondamentale una vera partecipazione attiva e consapevole al cambiamento, non più rinviabile nel nostro paese e ancor più nel nostro territorio”.

Ad aprire cosi il dibattito che si è svolto al Palazzo Riccio di Morana a Trapani sul tema della riforma costituzionale e il referendum di dicembre organizzato dalla Cisl Palermo Trapani, è stata il segretario Daniela De Luca. Un confronto fra politici, sindacalisti per informare i rappresentanti del sindacato e i lavoratori sulle motivazioni alla base del Si e del No “per un voto consapevole”.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti locali regionali e nazionali del sindacato, parlamentari nazionali e giuristi per il No e per il Si. “Nel nostro Paese sono tanti i temi da affrontare, oltre a quello delle riforme necessarie per innovare il Paese e dare slancio solo se largamente condivise e chiare nei dettagli – ha aggiunto De Luca – Qualunque percorso faccia la riforma resta necessario approfondire il nodo dei rapporti istituzionali fra i vari livelli, Stato e Regione ed enti locali , che devono dialogare e trovare soluzioni comuni, un dialogo che possa accelerare i tempi delle decisioni strategiche e dei provvedimenti per lo sviluppo. Abbiamo bisogno di un modello istituzionale che garantisca i diritti fondamentali dei cittadini e di un patto sociale tra le istituzioni da quelle locali a nazionali con sindacati e mondo del lavoro che dia davvero slancio ai nostri territori”. Secondo Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia “è fondamentale che i lavoratori comprendano il momento cruciale per il nostro Paese e partecipino al voto in modo consapevole e questo è il nostro obiettivo fondamentale. C’è la necessità di ammodernare la Costituzione, si fanno tentativi da anni e non è più rinviabile snellire le procedure burocratiche per accelerare i provvedimenti concreti per lo sviluppo. La riduzione dei compensi dei deputati e quindi dei costi della politica è senz’altro importante, non si può restare sempre bloccati, ma serve lavorare insieme per migliorare anche questo testo. Non è più rinviabile il cambiamento radicale e noi intendiamo tenere informati i nostri iscritti affinché partecipino in modo consapevole a questo processo. Le opportunità che vengono fuori dalla modifica sulla seconda parte della Costituzione vanno ben studiate dai cittadini e sono assolutamente fondamentale”.

A illustrare la riforma è stato Stefano Colotto rappresentante del Dipartimento Fisco e Riforme costituzionali della Cisl. “Gli assetti istituzionali hanno effetti diretti su condizioni di sviluppo e crescita dell’economia, quindi le riforme devono essere condivise con i corpi intermedi e quindi con il sindacato” ha spiegato Colotto “la Cisl ha sempre avuto un occhio particolare sulle riforme perché serve il cambiamento e serve stabilità, con questi incontri entriamo nel merito. E’ necessario superare la riforma del titolo V della Costituzione sul riparto delle competenze Stato-Regione, con la quale con il tempo sono sorti una serie di conflitti istituzionali fra i vari livelli che hanno bloccato lo sviluppo”. Per il Si , Teresa Piccione componente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati “questa riforma è nata in un contesto di straordinarietà dettato dalla necessità di portare avanti le riforme subito, dato che il nostro Paese stenta ad uscire dalla crisi e a riformarsi. La tabella del Senato prevede per la Sicilia 7 componenti e non c’è nessuno squilibrio rispetto alle altre Regioni come dicono i contestatori della riforma. Questo testo ha rafforzato anche la partecipazione dei cittadini sulla presentazione delle leggi popolari . C’è una grande forza di un cambiamento, frutto di un grande lavoro e dibattito parlamentare, con 140 emendamenti apportati a tutela delle minoranze e organi di garanzia. E poi la legge elettorale si cambia, su quella si può intervenire”. Gino Bosco del comitato giuristi per il No, “il testo della riforma è incompleto non si precisano i meccanismi di elezione dei consiglieri regionali, troppi punti incerti. E poi riteniamo che non ci sia un vero risparmio e taglio dei costi della politica. La riforma attuale è stata voluta da una maggioranza risicata non c’è stata una grande condivisione e un cambiamento così importante deve essere condiviso”.

Per il Si la senatrice Pd Pamela Orrù: “Stiamo facendo grandi passi avanti, oggi abbiamo creato finalmente una proposta di riforma dopo tanti tentativi a vuoto. E’ un testo che riduce il numero dei parlamentari , che prevede lo snellimento delle procedure, che elimina dunque una Camera e riduce i costi della politica, non fa altro che rinnovare la macchina parlamentare che ormai è affaticata dai processi troppo lunghi. E di questo il paese non può che giovarne”. Per il No il senatore Cinquestelle Vincenzo Santangelo “non è una riforma nata né dal governo né dal parlamento ma dall’accordo Berlusconi-Renzi e questo è innegabile. Sulla questione della produzione legislativa su cui puntano i fautori del Si, solo nella scorsa legislatura sono state approvate leggi ogni 4,6 giorni, quindi dal punto di vista della quantità il parlamento produce, il problema semmai è la qualità delle leggi che vanno migliorate a favore del rilancio del Paese. Con questo testo i cittadini non potranno più eleggere il Senato ma saranno eletti dalla casta, questa riforma non rinnova il sistema e non da slancio all’Italia”.

A concludere Maurizio Bernava segretario confederale Cisl nazionale: “Abbiamo scelto come Cisl di parlare di riforma nel merito perché sin dall’inizio si discute troppo di scontri politici e non del contenuto del testo. Su temi così importanti bisogna andare oltre i partiti e i governi, accelerare iter legislativo è importante per la crescita del Paese. Abbiamo chiesto da anni il superamento del bicameralismo perfetto, la revisione del titolo V e quindi la definizione chiara di competenze che riguardano l’energia, i trasporti, la sanità. Il Paese ha bisogno di maggiore partecipazione e di ambiti seri di confronto in modo che i cittadini possano indirizzare meglio il voto e su questo la Cisl è impegnata con migliaia di dibattiti in tutta Italia”.