Il comitato civico Orgoglio castelvetranese chiederà al ministero della Salute l’invio di ispettori che possano valutare “contraddizioni, irragionevolezze e illegalità del nuovo piano di riordino territoriale della sanità siciliana” che in provincia di Trapani declassa soltanto l’ospedale di Castelvetrano.
La richiesta (già avanzata nei giorni scorsi tramite un’altra istanza anche da un ex consigliere comunale, Ninni Vaccara) è contenuta in un documento reso noto nel corso di un incontro che si è svolto al Circolo della gioventù, a Castelvetrano, e che sarà inviato, tra gli altri, ai presidenti della Repubblica, del Consiglio e della Regione.
E’ stato inoltre annunciato che il documento sarà sottoscritto dai sindaci del Belice, di cui è coordinatore il primo cittadino di Partanna, Nicolò Catania, che questa settimana istituirà un apposito tavolo tecnico. Nell’istanza ancora una volta si ribadisce la “illogicità della promozione a Dea di 1 livello dell’Abele Aiello di Mazara del Vallo, la cui struttura presenterebbe ancora criticità, è priva di parcheggi per gli utenti e sorge a 20 km da un altro Dea di 1 livello, quello di Marsala, il quale, a sua volta, si trova a 20 km dal S. Antonio Abate di Trapani“. A fronte di ciò “si declassa, trasferendone anche vari reparti tra cui Rianimazione, Dialisi e Anatomia patologica, il Vittorio Emanuele II costato oltre 75 miliardi delle vecchie lire, costruito al centro della Valle del Belice e a servizio di oltre 100.000 utenti belicini che vivono in un territorio a rischio sismico di II grado“. Viene ancora sottolineato che “l’ospedale è dotato di una Rsa con 30 posti letto inaugurata nel 2011 e chiusa da oltre un anno e per la quale erano stati spesi più di 2 milioni di euro, mentre altri 3 milioni di euro sono stati già spesi per l’adeguamento dell’intera struttura sanitaria”. Oltre seimila le firme raccolte a sostegno della battaglia per salvare il nosocomio e cambiarne il nome in ospedale Valle del Belìce.
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