E’ considerato uno tra coloro che portava i “pizzini” al super boss. I carabinieri della stazione di Santa Ninfa, in esecuzione di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, hanno arrestato Ugo Di Leonardo, 79 anni, per una condanna definitiva in cassazione in quanto ritenuto uno dei fedelissimi del latitante Matteo Messina Denaro. L’anziano finì in manette nell’agosto del 2015, seppure per poche settimane, nell’ambito dell’operazione antimafia “Ermes” che aveva portato all’arresto di 11 esponenti di vertice della famiglia di Cosa nostra trapanese che gestivano il sistema delle comunicazioni di Messina Denaro. In particolare, Di Leonardo, nel corso dell’iter giudiziario scaturito dall’operazione antimafia, è stato ritenuto responsabile del reato di associazione di tipo mafioso e condannato a 12 anni di reclusione.

Un ricorso gli aveva permesso di andare ai domiciliari

Per questo motivo, nell’aprile scorso, l’uomo era stato rinchiuso nel carcere di San Giuliano dal quale, tuttavia, era stato scarcerato dopo poco, in seguito ad un ricorso contro la sentenza di secondo grado, e finito quindi nuovamente agli arresti domiciliari. Ora questo stesso ricorso è stato rigettato poiché ritenuto inammissibile dalla Corte Suprema di Cassazione, rendendo definitiva tale condanna.

Il “pasticcio” dell’arresto

Ex geometra del Comune di Santa Ninfa, Ugo di Leonardo era considerato un “postino” del latitante. Il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Ferro, aveva fatto rilevare in occasione del primo arresto che la sentenza di condanna non era ancora definitiva. Tre giorni prima della scadenza presentò ricorso in Cassazione contro la sentenza in appello. Forse per un difetto di comunicazione Di Leonardo fu arrestato ma scarcerato poco dopo che il suo legale fece presente alla Procura di Marsala del ricorso presentato con il timbro della data.

La pena residua

Il provvedimento che è stato eseguito dai carabinieri ha, quindi, disposto per l’uomo il trasferimento nel carcere “Pietro Cerulli “ di Trapani dove dovrà scontare la pena residua di 11 anni, 10 mesi e 21 giorni di reclusione.

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