Una discarica abusiva di rifiuti speciali è stata scoperta dal distaccamento di Trapani dei carabinieri forestali del Centro anticrimine natura di Palermo nell’entroterra di Marsala, nel corso di un’operazione volta al contrasto dei reati ambientali.

Su un’area di circa duemila metri quadrati, in contrada Paolini, i militari hanno trovato oltre 20 automezzi fuori uso in evidente stato di abbandono, 5 cabine di autocarro e altrettanti cassoni, una barca in vetroresina con relativo carrello trasportatore, 60 pneumatici fuori uso, una betoniera, alcuni metri cubi di lastre, verosimilmente di eternit, svariate apparecchiature Raee, teloni, contenitori idrici in plastica, nonché un’ingente quantità di parti di motore e di carrozzeria. Con l’accusa di aver realizzato e gestito la discarica abusiva sono stati denunciati due 60enni.

“Sono in corso ulteriori accertamenti – si legge nella nota di carabinieri – sui rifiuti rinvenuti finalizzati ad accertarne la proprietà dei mezzi e le eventuali responsabilità connesse alla mancata rottamazione degli stessi presso gli appositi centri autorizzati”.

La discarica nel Messinese

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, nell’ambito di un servizio volto alla tutela dell’ambiente, hanno sequestrato, a ridosso dell’alveo del torrente Mela, una vasta superficie adibita a discarica abusiva, dell’estensione di 3.000 metri cubi circa. Nel corso dell’intervento, condotto in collaborazione con i funzionari dell’Arpa, sono stati rinvenuti, all’interno di un terreno in uso ad una società, enormi ammassi di materiale da risulta proveniente dalle demolizioni e lavorazioni del manto stradale, in particolare granulato di conglomerato bituminoso, cosiddetto “fresato di asfalto”.

La indagini della finanza

Le indagini delle Fiamme Gialle peloritane sono state avviate a seguito del sorvolo condotto da parte di un velivolo del Corpo – modello PH139D – in dotazione alla Sezione Aerea di Manovra di Catania del Corpo che, nel corso di una missione addestrativa nell’area del torrente Mela, ha evinto, attraverso l’utilizzo della “sensoristica di missione”, presente a bordo dell’aeromobile, nel territorio di Santa Lucia del Mela, la presenza di mezzi pesanti adibiti a movimentazione terra, ritenendo sussistente la violazione della normativa ambientale.

La denuncia

I successivi riscontri, condotti dai Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo, hanno avvalorato l’iniziale ipotesi investigativa come il sito fosse effettivamente destinato allo stoccaggio ed al deposito illecito di rifiuti, in violazione della normativa di cui al D.Lgs. n. 152/2006 (c.d. Decreto Ronchi). I Finanzieri mamertini hanno proceduto, quindi, a deferire all’Autorità Giudiziaria di Barcellona Pozzo di Gotto il titolare della società proprietaria del terreno, per le condotte costituenti gravi violazioni delle norme in materia di tutela ambientale, ed a sequestrare l’area oggetto di sversamento illecito, per evitare l’ulteriore compromissione dell’ambiente naturale circostante, prossimo ad un’ampia sezione del letto del fiume Mela.

Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. L’attività odierna si innesta in una più ampia ed articolata attività di presidio del territorio, condotta in modo capillare dalla Guardia di Finanza mamertina e dagli specialisti della Componente Aerea di Catania del Corpo, finalizzata a tutelare la salute e l’incolumità dei cittadini e, congiuntamente, a prevenire, intercettare e reprimere gli ingenti interessi di economici illegali di coloro i quali perpetrano perniciose e grave forme di eco-reati.