Cessa l’emergenza rifiuti nei Comuni della Sicilia occidentale che conferiscono l’umido e l’organico alla Sicilfert di Marsala, azienda che trasforma il pattume in fertilizzanti. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo, ha infatti deciso di dissequestrare, seppur ad alcune condizioni che il titolare dovrà rispettare, l’impianto al quale, lo scorso 24 febbraio, i carabinieri hanno posto i sigilli in esecuzione di un provvedimento della Procura di Marsala, che ha ipotizzato i reati di inquinamento ambientale e attività di gestione rifiuti non autorizzata.

Il dissequestro, spiegano i legali della Sicilfert, gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida, “è il risultato del tavolo tecnico con la magistratura sulla base anche di quanto deciso dal Riesame che nonostante il rigetto della nostra istanza, ha comunque riconosciuto che la società ha tutti i titoli abilitativi e non inquina, ma non ha solo rispettato delle prescrizioni che ora il giudice richiede”. In questi mesi, diversi Comuni sono stati costretti ad inviare i rifiuti organici fuori dalla Sicilia (Campania e nord Italia), con notevole aggravio di costi di trasporto.

E per questo, il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, aveva chiesto al governo regionale di trovare una soluzione “a prezzo contenuto”.

Adesso, però, si tornerà a conferire i rifiuti alla Sicilfert. E per questo, soddisfazione esprime anche l’assessore regionale all’Energia e servizi pubblica utilità, Alberto Pierobon, che da mesi segue la vicenda e con i suoi uffici ha dialogato con l’amministrazione giudiziaria per sbloccare la situazione.

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