I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani, hanno dato esecuzione ad un sequestro preventivo di beni, del valore di circa 1 milione di euro, nei confronti di 5 soggetti orbitanti nel marsalese, per il reato di truffa aggravata e continuata, in concorso, ai danni di enti pubblici e vari delitti in materia di falso. Nel complesso risultano indagate 246 persone. L’operazione arriva all’esito una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala.

Nel mese di febbraio 2018, i Carabinieri della Stazione di Petrosino (TP), effettuavano una perquisizione presso l’abitazione di un soggetto, indagato per il reato di sostituzione di persona e truffa ai danni di una compagnia telefonica. Nella circostanza, venivano rinvenute 4 buste paga di cittadini extracomunitari, intestate ad una impresa edile riferibile al soggetto in questione. Le indagini hanno permesso di accertare che la ditta assumeva un cospicuo numero di uomini e donne, per lo più di provenienza nordafricana, in prossimità della data di scadenza del permesso di soggiorno. E’ emerso un complesso sistema associativo, che vedeva coinvolti altri 4 soggetti, nella veste di promotori, costitutori ed organizzatori e 241 beneficiari di prestazioni fittizie.

In particolare, sono state individuate 3 imprese edili ed 1 agricola, tutte attive solo “su carta”, riferibili a tre soggetti del luogo. Un tunisino reclutava connazionali-falsi lavoratori mentre un consulente del lavoro produceva false comunicazioni all’INPS per assunzioni e licenziamenti, oltre che stipulare contratti fittizi di locazioni di terreni, generando l’erogazione di indennità a sostegno del reddito non dovute. La metà del valore di tali indennità, percepite dai finti lavoratori, veniva restituita ai titolari delle ditte fittizie, in cambio della regolarizzazione della loro posizione sul territorio nazionale, derivante dalla stipula di brevi contratti di lavoro.

Nel periodo che va dal 2012 al 2018 è stata ricostruita una elargizione di prestazioni non dovute da parte dell’INPS per 676 mila euro. Il GIP di Marsala, concordando con le richieste della locale Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente a carico dei 5 indagati, fino a totale copertura delle somme sopra quantificate, inoltre ha disposto il sequestro preventivo dello studio professionale del consulente del lavoro.