La Procura di Marsala ha chiesto 10 anni di carcere per un uomo di 50 anni, G.L.I., di Marsala, processato, in Tribunale, con l’accusa di avere violentato la nipote minorenne per circa sei anni.

I contestati abusi sarebbero stati consumati in un piccolo appartamento a pochi metri dall’ex Palazzo di giustizia e in un casolare in contrada Ventrischi, nell’entroterra marsalese.

La presunta vittima, figlia di una sorella dell’imputato, ha deciso di denunciare, rivolgendosi ai carabinieri, nel 2016. Adesso ha 26 anni. Le violenze sessuali sarebbero iniziate quando ne aveva 12 e sarebbero andate avanti fino all’età di 17 anni.

Il procedimento penale è scattato quando la vittima, qualche tempo dopo avere raggiunto la maggiore età, ha trovato la forza di confidarsi con la madre, raccontando quanto aveva dovuto subire e sopportare.

Il 6 maggio 2017, in un “incidente probatorio”, la giovane ha ribadito le sue accuse davanti al gip di Marsala Francesco Parrinello.

Abusi prete su minori, Diocesi non ammessa parte civile al processo di Enna

Nelle scorse settimane, il  Tribunale di Enna, non ha ammesso la costituzione di parte civile della Diocesi di Piazza Armerina, al processo a carico di Don Giuseppe Rugolo ai domiciliari dall’aprile scorso 2021, per violenza sessuale aggravata a danno di minore.

A sollevare l’eccezione al Tribunale, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, che ha rigettato tutte le richieste avanzate dal difensore della Diocesi di Piazza Armerina, la Procura, rappresentata in aula dai Pm Stefania Leonte ed Orazio Longo e le parti civili. La Diocesi rimane comunque responsabile civile, in quanto chiamata a risarcire il danno.

Si è costituita come responsabile civile, invece, la Parrocchia di San Giovanni Battista, dove sarebbero avvenute le violenze. Il Tribunale si è riservato di valutare l’ammissibilità delle prove avente ad oggetto l’orientamento sessuale delle vittime.

Momenti di tensione quando il legale di Rugolo ha affermato che il padre della vittima, che è un poliziotto oggi in pensione, avrebbe commesso un abuso di ufficio nel registrare alcune conversazioni avvenute con il vescovo.

La Procura di Enna, infatti, ha subito parlato di calunnia a danni del padre della vittima. La prossima udienza si terrà il 27 gennaio 2022 quando verrà conferito incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni. Anche in questa udienza, la terza dall’inizio del processo,. l’imputato era assente.