Nuovi sviluppi nell’indagine sull’omicidio di Benedetto Ganci, avvenuto nel 1998 nelle campagne del trapanese. Dopo l’arresto nei giorni scorsi di Antonio Adamo, ritenuto il presunto assassino, i carabinieri hanno scoperto droga e armi nella disponibilità dello stesso Adamo. I carabinieri del nucleo investigativo di Trapani hanno arrestato, in flagranza di reato, Vincenzo Adamo, nipote di Antonio, per i reati di detenzione armi clandestine e munizioni, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione, in concorso con lo zio.

Il provvedimento da cosa è scaturito

L’arresto è scaturito a conclusione della perquisizione che i carabinieri hanno condotto all’interno di un garage ad uso comune di zio e nipote, ubicato nella frazione Xitta di Trapani, dove sono state rivenute numerose armi e droga. In particolare, durante la riapertura delle indagini sull’omicidio di Ganci, i carabinieri hanno notato un inusuale quanto assidua frequentazione tra zio e nipote, ma a destare sospetti agli investigatori era il motivo per cui entrambi si recassero spesso in quel garage, e soprattutto quali fossero le attività che qui si svolgessero.

I riscontri

Alla luce delle risultanze investigative acquisite, d’intesa e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trapani, i carabinieri hanno ritenuto opportuno approfondire tale circostanza, in modo da escludere eventuali connessioni con il reato per cui stavano procedendo. Per questo motivo, con l’ausilio del personale del nucleo cinofili di Palermo, i carabinieri hanno avviato l’attività che ha condotto al sequestro di due fucili a canne mozze, una mitraglietta artigianale, due pistole provento di furto, un revolver calibro 38 con matricola abrasa, una pistola da borsetta artigianale, una pistola-penna artigianale, nonché 11 panetti di hashish da 100 grammi ciascuno.

Il fiuto di Vera

Per il raggiungimento di questo risultato è stato fondamentale il fiuto infallibile di Vera, pastore belga Malinois altamente addestrata per la ricerca di armi ed esplosivi che, sedendosi in punti ben precisi del locale, ha fornito precise e preziose indicazioni su dove orientare le ricerche. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato gli arresti di Antonio e Vincenzo Adamo confermando la custodia cautelare in carcere. Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.

 

 

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