Profumo di pane appena sfornato, antiche tradizioni contadine tramandate nel tempo e una Sicilia che torna a raccontarsi partendo dalle sue radici. A Terrasini, il “Festival dei Grani Antichi” ha trasformato per tre giorni il Palazzo d’Aumale – Museo Regionale in uno spazio vivo di esperienza sensoriale, divulgazione e riscoperta identitaria.
Dal 31 ottobre al 2 novembre, il museo è diventato un luogo di incontro e condivisione dedicato al sapere agricolo, celebrando uno dei tesori più rappresentativi della Sicilia: il grano antico, emblema di tradizione, biodiversità e cultura del cibo.
Cuore della manifestazione è stato “Il viaggio del grano: dal campo alla tavola”, un itinerario tra esposizioni, narrazioni e degustazioni libere. Un percorso pensato per avvicinare il pubblico alla filiera del grano siciliano, dalla spiga al forno.
I visitatori hanno potuto toccare con mano ogni fase della trasformazione, scoprendo non solo come nasce il pane, ma anche il valore profondo degli ingredienti che ogni giorno portiamo in tavola.

Festival grani antichi Terrasini
Laboratori creativi, show cooking e degustazioni
Il sabato ha ospitato anche un momento di confronto con una tavola rotonda e aperitivo culturale dedicati alle vie del grano in Sicilia. Al centro del dibattito, il ruolo dei grani antichi nella dieta mediterranea, le loro potenzialità economiche e ambientali e le prospettive di rilancio per la filiera.
Il tutto arricchito da degustazioni e abbinamenti con birre artigianali prodotte da grani antichi, in un equilibrio tra riflessione e piacere.
Non solo cultura e gusto, ma anche intrattenimento e convivialità. Il sabato sera ha visto salire sul palco i Sei Ottavi, protagonisti di uno spettacolo musicale coinvolgente, accompagnato da un intervento dell’artista Sasà Salvaggio. Un momento di festa che ha restituito al cibo il suo significato più profondo in Sicilia: condivisione, emozione e appartenenza.
La giornata conclusiva ha raccolto laboratori per bambini, nuove degustazioni e un ultimo show cooking. Un saluto al pubblico all’insegna della tradizione, con un invito a portare a casa un frammento di cultura e memoria, custodito nei profumi e nei sapori dei grani antichi siciliani.







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