Sono saliti sul tetto del palazzo che ospita il call center e la Corte dei Conti i lavoratori di Covisian Almaviva. L’occupazione è scattata questa mattina per sollecitare la convocazione del tavolo al ministero del Lavoro.

I lavoratori sul tetto

Le lavoratrici e i lavoratori di Covisian e Almaviva, (Almavisian si sono ribattezzati ) impiegati nella commessa Ita, occupano il tetto dello stabile che ospita il call center Almaviva e la Corte dei Conti, in via Filippo Cordova a Palermo. La protesta è scattata stamattina e a salire sul tetto del palazzo sono una cinquantina di lavoratori.

Lo Stato è assente

“La colpevole assenza del governo italiano nella vertenza porta la protesta ad assumere contorni preoccupanti per quanto riguarda l’ordine pubblico a Palermo – dicono i rappresentanti dei lavoratori di Slc Cgil, Fistel Cisl Uilcom Uil e Ugl – La convocazione del tavolo di confronto al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non può essere rinviata ulteriormente”.

Orlando, “Gesto disperato”

“Ci troviamo davanti ad un altro gesto disperato da parte dei lavoratori Almaviva-Covisian. Ormai è trascorso più di un mese dalla sospensione del tavolo ministeriale e non si può più far finta di niente o perdere altro tempo. Rivolgo un appello urgente al ministro del Lavoro Andrea Orlando affinché dia un segnale di attenzione e di risposta immediata alle lavoratrici e ai lavoratori Almaviva e Covisian. Bisogna garantire i livelli occupazionali, evitare che scoppino gravi tensioni sociali. La situazione, giorno dopo giorno, è sempre più drammatica.

La convocazione del Tavolo non è più rinviabile

Nei giorni scorsi l’appello di Musumeci. “È necessario individuare subito un chiaro percorso che scongiuri la perdita del lavoro. La convocazione del Tavolo non è più rinviabile”. Lo dice il presidente della Regione Nello Musumeci in una lettera ai ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e dell’Economia, Daniele Franco, dopo aver ricevuto a Palazzo Orléans una rappresentanza dei 534 lavoratori Covisian e Almaviva. “Il governo centrale – scrive Musumeci – non può rimanere inerte di fronte a una paventata tragedia sociale che metterebbe sul lastrico centinaia di persone, in una regione già fortemente provata sul piano occupazionale, e che costituirebbe un pericoloso precedente per le migliaia di siciliani impegnati nel comparto dei call center”. Nella nota, il presidente ricorda che già il 4 maggio scorso aveva sottolineato al ministro Orlando la necessità di una nuova convocazione del Tavolo. “Torno a rappresentare la massima urgenza, auspicando l’intervento coeso e decisivo delle Istituzioni governative a diverso titolo interessate, senza il quale non potrà impedirsi la degenerazione e l’estensione di una crisi occupazionale inaccettabile per i lavoratori e il nostro territorio”, conclude Musumeci nella nota.

 

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