Legambiente esulta: “Grande vittoria”

Legittima la demolizione dell’Ecomostro della Scala dei Turchi, la sentenza del Tar

Esultano gli ambientalisti per il pronunciamento del Tar che ha legittimato con una sentenza la demolizione dell’ecomostro della Scala dei Turchi. “La pronuncia del Tar – afferma Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – è una grande vittoria per Legambiente, un altro riconoscimento alle nostre battaglie contro l’abusivismo”.

Una lotta durata anni

“Per anni abbiamo lottato affinché lo scempio a ridosso della Scala dei Turchi venisse abbattuto e ci siamo riusciti – precisa il numero uno di Legambiente siciliano -. Dopo nove anni, il Tar ha riconosciuto la correttezza della nostra decennale battaglia legale. Un altro punto segnato contro il partito degli abusivi che avrebbe voluto riprendersi un pezzo di costa per realizzare un complesso residenziale. Siamo soddisfatti per questa vittoria e continueremo a dare battaglia a tutti gli abusi edilizi che deturpano e sviliscono il nostro territorio”.

Nel 2013 l’abbattimento

Lo scheletro dell’ecomostro, che sarebbe dovuto diventare un albergo su una delle spiagge più famose della Sicilia, venne abbattuto nel 2013 dalle ruspe dopo una battaglia durata quasi 25 anni tra ambientalisti e imprenditori. Anche il Comune di Realmonte ha lottato ed alla fine l’ha spuntata contro le resistenze dei proprietari della struttura mai completata. Venne così raso al suolo uno degli innumerevoli esempi della speculazione edilizia degli anni Ottanta.

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La storia

L’autorizzazione per la costruzione del complesso turistico in località Punta Grande era stata data a Luigi Fretto, amministratore unico della Scatur srl nel 1989. La denuncia di Legambiente arrivò pochi mesi dopo. Nel marzo 2011 la giustizia amministrativa aveva dato definitivamente torto ai proprietari riconoscendo come inammissibile la loro proposta di sanatoria. Così, la stessa Scatur ha deciso di dare corso all’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi firmata dal sindaco Piero Puccio, dopo l’intervento della Procura che aveva intimato all’amministrazione di procedere all’abbattimento dell’ecomostro.

L’ultimo tentativo

L’ordinanza era stata notificata al legale rappresentante pro-tempore della Scatur srl il 31 ottobre del 2012. A quel punto, i proprietari hanno provato un ultimo inutile ricorso al Tar, prima di procedere con le ruspe.

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