I carabinieri del comando provinciale di Agrigento, dall’alba, fra Licata, Palma e Favara stanno eseguendo 35 provvedimenti cautelari di cui 12 arresti in carcere per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso.
L’operazione denominata Oro Bianco è coordinata dalla Dda di Palermo.
L’accusa per gli indagati è di essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento ed omertà che ne derivano per commettere gravi delitti, acquisire la gestione o il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici e procurare voti eleggendo propri rappresentanti in occasione delle consultazioni elettorali.
Tra gli arrestati figurano fiancheggiatori di Giovanni Brusca, appartenenti alla famiglia Stiddara che uccise barbaramente il Giudice Rosario Livatino e politici locali.
Fra i destinatari delle misure cautelari, richieste dalla Dda di Palermo ed eseguite dai carabinieri del reparto Operativo del comando provinciale di Agrigento, c’è anche un consigliere comunale di Palma di Montechiaro (Ag).
L’operazione antimafia, denominata “Oro bianco”, che è ancora in corso, è stata effettuata con l’impiego di oltre 200 unità dell’Arma territoriale, dello squadrone Cacciatori, dei nuclei cinofili ed elicotteri.
“L’operazione antimafia, condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, in un contesto particolarmente critico per chi gestisce attività imprenditoriali, rappresenta un segnale importante per mettere in sicurezza un territorio provato dalla crisi economica, dalla pervasiva presenza della malavita organizzata ed ora dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria”.
Così il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina commenta gli esiti dell’operazione denominata “Oro Bianco”.
“Un plauso incondizionato va al lavoro dell’Arma dei carabinieri – continua Vittorio Messina – che ha permesso, ancora una volta, di confermare che sugli interessi illeciti della criminalità organizzata non bisogna mai abbassare la guardia. Una brillante operazione che conferma come la presenza dello Stato e delle Forze dell’ordine sia tanto più determinante quanto più i territori sono svantaggiati sul fronte economico ed occupazionale per impedire che si crei terreno fertile ai traffici illeciti sui quali la mafia da sempre incentra i propri interessi, da quello degli stupefacenti, alle estorsioni, al controllo di ogni attività. Il plauso – conclude il presidente di Confesercenti – va quindi ad una attività investigativa che ha stroncato un tentativo, già in atto, di infiltrazione mafiosa sul territorio provinciale di Agrigento, anche in collegamento con settori della cosiddetta area grigia”.
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