I pm della Dda di Palermo hanno chiesto la condanna dei 4 presunti scafisti che la sera del 16 agosto del 2018 condussero un gommone al largo di Lampedusa (Agrigento) con a bordo oltre 177 migranti. Profughi che vennero soccorsi poi dalla nave della Guardia costiera italiana “Diciotti” che diede vita al primo degli innumerevoli bracci di ferro fra governo e magistratura.

Undici anni e 8 mesi di reclusione sono stati proposti per gli egiziani Ahmed Shalaby Farid, 23 anni; Ashraf Abnibrahim, 39 anni e Al Jezar Mahammed Ezet, 24 anni; 4 anni e 10 mesi per Shahalom Mohammod, 26 anni, del Bangladesh.

La differenza nella richiesta della pena è motivata dal fatto che il bengalese, durante le indagini, ha avuto un atteggiamento collaborativo.

E’ dal “caso Diciotti” che scaturì l’inchiesta del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio a carico dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini che, all’epoca, venne indagato per sequestro di persona aggravato, per aver impedito lo sbarco della nave della Guardia costiera italiana. Il leader della Lega si “salvò” per la mancata autorizzazione a procedere del Senato.

I quattro presunti scafisti, ritenuti componenti di una vasta organizzazione criminale, sono stati riconosciuti dagli altri migranti, una volta arrivati a terra. La Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara con a latere Giuseppe Miceli, emetterà la sentenza il 24 luglio.

Intanto stamane la Squadra Mobile di Agrigento ha fermato due bengalesi di 35 e 31 anni accusati di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tratta di esseri umani, sequestro di persona e tortura.
Secondo l’accusa, i due hanno avuto un ruolo nel trattenimento illecito in un campo di prigionia libico di numerosi cittadini bengalesi.

Il sostituto procuratore Emilia Busto, coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, ha chiesto e ottenuto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere degli indagati. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Alessandra Vella. Il ministero della Giustizia ha avanzato la richiesta a procedere.

Le indagini, da svolgere anche in un contesto sovranazionale, verranno proseguite dalla Dda di Palermo. Nell’ambito di accertamenti sui numerosi sbarchi di queste due ultime settimane la squadra mobile di Agrigento, su delega della locale Procura, ha arrestato 20 stranieri per reingresso abusivo e due per esecuzione di condanne non espiate.

(foto di repertorio)

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