Un tampone positivo e uno dubbio: ripetuto due volte ha sempre dato un risultato dubbio. Sono saliti a 30 complessivamente – perché anche il caso dubbio viene trattato come se fosse positivo – i migranti, ospiti della “Moby Zazà”, che risultano essere contagiati dal Covid19.

I contagi sono stati certificati dall’acquisizione del risultato dei test,alcuni giorni addietro, ma la notizia è stata confermata soltanto nelle ultime ore. Ai 30 si va ad aggiungere, trattandosi di un migrante che venne salvato assieme al resto del gruppo dalla Sea Watch, anche l’uomo che è ricoverato – da una decina di giorni ormai – nel reparto Malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta. Al momento, sulla nave-quarantena “Moby Zazà” che staziona in rada a Porto Empedocle (Ag), ci sono complessivamente 207 migranti dei 211 che vennero salvati dalla Sea Watch. I profughi sono divisi su tre diversi ponti; tutti i contagiati da Covid19 si trovano nella stessa area: il ponte numero “7” che è, di fatto, la cosiddetta “zona rossa” . Tutti gli altri migranti dei precedenti sbarchi, che si trovavano sulla nave-quarantena, hanno terminato il loro periodo di sorveglianza sanitaria e hanno lasciato l’imbarcazione. Gli ultimi 47 appena nei giorni scorsi.

Intanto ieri è stata ricoverata a Palermo una  donna di 31 anni, originaria del Cameroun, evacuata dalla nave-quarantena. La donna faceva parte del gruppo dei primi migranti risultati, la scorsa settimana, positivi al Covid19.  E’ stata trasferita, in via precauzionale, essendo alle prime settimane di gravidanza, all’ospedale Cervello di Palermo. Si aggiunge allo sbarcato e  ricoverato a Caltanissetta.

Quando vengono sbarcati per ricovero i migranti contagiati in cura vengono inseriti nei rapporti sul contagio mentre non lo sono fino allo sbarco

La notizia dei   migranti positivi al Covid19 era stata resa nota dal presidente della Regione Nello Musumeci. “Sono sulla nave in rada a Porto Empedocle – ha riferito il Governatore siciliano -, soluzione che con caparbietà abbiamo preteso il 12 aprile scorso dal governo centrale per evitare che si sviluppassero focolai sul territorio dell’Isola, senza poterli circoscrivere e controllare. Oggi si capisce meglio quella nostra richiesta”.

Musumeci, dopo aver comunicato dei 28 positivi sulla Moby Zazà, era tornato sulle polemiche dei giorni scorsi. “Chi ha vaneggiato accusandoci quasi di razzismo, oggi si renderà conto che avevamo ragione” e annuncia l’attivazione di provvedimenti straordinari per affrontare l’emergenza. “Nelle prossime ore andranno adottati provvedimenti sanitari importanti al principio della precauzione. Voglio sperare che a nessuno venga in mente di non coinvolgere la Regione nelle scelte che dovranno essere assunte”.

“Sarebbe da irresponsabili far mettere piede in Sicilia ai migranti, anche solo per un giorno, fintanto che duri l’emergenza Coronavirus nel mondo. Lo ripeto da oltre due mesi: il governo centrale prenda in locazione alcune navi adeguate ed attrezzate e le tenga a disposizione in rada. È lì, a bordo, che i servizi sanitari della mia Regione, in collaborazione con la Croce rossa, effettueranno i controlli necessari ed adotteranno le misure del caso. Siamo tutti impegnati, e deve esserlo anche lo Stato – conclude Musumeci –  a continuare ad accertare le condizioni di salute di queste sventurate persone, ma anche a garantire serenità e sicurezza alla comunità siciliana ed ai turisti che si apprestano ad arrivare sulla nostra Isola”.

La vicenda è anche al centro di una lettera allarmata di Musumeci a Conte