Agrigento

Paura contagio covid19 nell’Agrigentino, rischio altre 4 zone rosse

  • Ravanusa da oggi è zona rossa
  • Paura per favara che ha triplicato i contagi
  • Preoccupazione per il capoluogo Agrigento
  • A rischio anche Licata e Sambuca di Sicilia

E’ allarme “terza ondata covid19” in diversi paesi dell’Agrigentino. Una crescita dei contagi che si è registrata in poco tempo, probabilmente complici le tavolate di Natale e Capodanno dato che i focolai sono riconducibili ad alcuni nuclei familiari.

Scambi di auguri e ricongiungimenti familiari in molti casi sono stati l’origine del moltiplicarsi dei contagi.

Tra i più colpiti dalla pandemia, c’è Ravanusa dichiarata – nelle ultime ore – zona rossa dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci con provvedimento in vigore da oggi.

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Ma non solo. Più che raddoppiati i contagi ad Agrigento dopo le feste natalizie. Preoccupanti anche i numeri di Licata, e Sambuca di Sicilia. Triplicati i casi di Favara che passa in pochi giorni da 18 a 59 casi.

Ieri sera la sindaca di Favara Anna Alba ha annunciato altri 9 casi, e ha invitato i suoi concittadini a rispettare le regole e ad evitare assembramenti. L’aumento dei positivi, è stato esponenziale subito dopo le festività natalizie.

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Ravanusa conta attualmente 107 casi, su una popolazione di circa 11.600 abitanti.

“Ho appena ricevuto comunicazione che il Presidente della Regione Siciliana ha ordinato che il nostro comune diventerà zona rossa dal 13 al 31 gennaio – ha scritto sui social il sindaco di Ravanusa Carmelo D’Angelo -. Da adesso massimo rigore e lavoriamo insieme per ritornare alla normalità”.

“A pesare è stato probabilmente il fatto che alcuni nostri concittadini sono stati indisciplinati e hanno preso sottogamba il problema, non comprendendo fino in fondo che il diffondersi della pandemia era un rischio imminente”.

Ma anche il sindaco di Agrigento Franco Miccichè è molto preoccupato per la situazione che si è profilata negli ultimi giorni nella sua città, che ha visto più che raddoppiare il numero dei positivi.

Il 24 dicembre si contavano 58, mentre oggi il bollettino dall’Asp di Agrigento ne conta 137.

Un dato preoccupante, che ha portato il neo sindaco ha chiudere non solo i cancelli delle scuole superiori, medie ed elementari, anche quelli della scuola materna e degli asili nido.

“Continua a peggiorare ogni giorno di più la situazione dei contagi nella nostra città. Il bollettino dell’Asp registra 121 casi di agrigentini positivi al Covid-19”.

“Ma se la situazione dovessero peggiorare ulteriormente, anche noi potremmo essere costretti a diventare zona rossa come Ravanusa. Per questo, continuo a dire ai miei concittadini a non abbassare la guardia”.

“Per questo parlo ai giovani, invitandoli a tornare a casa. A non rischiare la vita loro e dei loro cari. E per questo ho chiesto al prefetto e alle forze dell’ordine d’intensificare i controlli. Ma il prossimo week end, nei luoghi della cosiddetta movida, non ci sarò più a invitarli a tornare a casa, ma le forze dell’ordine che procederanno con multe e denunce. Evitiamo conseguenze solo per la voglia di stare fuori o di tenere la mascherina abbassata. Evitiamo le uscite, i contatti, teniamo le mascherine ben indossate e laviamoci spesso le mani. Mostriamoci intelligenti e coscienziosi”.

Dunque, il sindaco avverte anche i giovani ad evitare assembramenti nei luoghi della movida e a rispettare le regole.

A causa degli assembramenti dei più giovani, pochi giorni fa, Miccichè, si è recato insieme alla Polizia Municipale, nella località balneare di San Leone, per invitare i giovani a tornare a casa ed evitare di riunirsi nelle piazze e luoghi pubblici.

Sulle misure adottate dal Miccichè, non è d’accordo l’ex sindaco di Agrigento Lillo Firetto. “Il sindaco – dice l’ex Primo Cittadino – è nelle condizioni di poter assumere provvedimenti di prevenzione a tutela della salute pubblica, senza ogni volta accondiscendere semplicemente agli interessi di pochi. Questo significa proteggere tutti. Il sindaco può trovare la forza di farlo proprio perché è anche medico”.

“Non fu facile per me – conclude Firetto – sospendere il Mandorlo in fiore in via preventiva ma questo tenne fuori Agrigento da ben più gravi conseguenze quando in Italia c’erano solo timori per l’epidemia”.

Ma oltre i contagiati, si contano anche i deceduti.

E il coronavirus fa un’altra vittima. A perdere la vita è un anziano di Menfi. L’anziano era ricoverato nella terapia intensiva del “Giovanni Paolo II” di Sciacca.

Situazione preoccupante anche a Menfi, dove attualmente ci sono 73 positivi su una popolazione di circa 12.400 abitanti.

A Porto Empedocle la sindaca Ina Carmina dopo la positività di un’assistente di un bambino diversamente abile che frequenta la scuola dell’infanzia ha deciso di chiudere temporaneamente la scuola materna e gli asili nido.

Anche la Carmina punta il dito contro le riunioni familiari durante le festività.

“È successo quello che si prospettava – dice la sindaca – a causa dei ricongiungimenti familiari e scambio degli auguri, si stanno moltiplicando i casi. Sono decine i cittadini che mi hanno contattato telefonicamente per comunicare la loro positività al tampone”.

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