- Escalation di atti intimidatori ad Agrigento
- La criminalità organizzata minaccia consiglieri comunali, aziende, enti e associazioni
- Intimidazione anche alla ditta che sta lavorando al viadotto Morandi
- Il segretario nazionale del sindacato di Polizia MP ha scritto una lettera a Lamberto Giannini, Capo della Polizia
Dopo anni di silenzio torna a farsi sentire, attraverso atti intimidatori, la criminalità organizzata ad Agrigento.
In questi ultimi mesi le cronache parlano di attentati intimidatori esercitati nei confronti di consiglieri Comunali, aziende edili, Istituzioni, Enti e Associazioni, in un quadro complessivo preoccupante che incide su tutta la provincia.
La preoccupazione del sindacato di Polizia MP
Una lettera ben circostanziata è stata inviata al nuovo capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini, dal Segretario Generale Nazionale del sindacato di Polizia MP Antonino Alletto.
Il Segretario ha evidenziato come, in questo periodo, “nella provincia di Agrigento ci siano stati troppi e terrificanti segnali dell’inquietante presenza della criminalità organizzata che sta cercando nella provincia di Agrigento di affermare, dopo anni di silenzio, la strategia del terrore con atti intimidatori a rappresentanti del popolo, ad aziende impegnate nel settore dell’edilizia e alle Istituzioni”.
L’intimidazione a una ditta edile
“Non per ultima – ha scritto Alletto nella lettera – la collocazione di ben tre bottiglie, contenenti benzina, rinvenute dai titolari di una ditta edile davanti, e all’interno del cantiere per i lavori di manutenzione e recupero dei piloni del viadotto Morandi, nella zona di contrada denominata “Fondacazzo” di Agrigento. Una bottiglia all’ingresso, una seconda sopra ad un escavatore, e la terza davanti la porta d’ingresso degli spogliatoi degli operai, segnali che inducono a pensare ad una metodologia prettamente mafiosa”.
Il rischio inquinamento per l’economia sana del Paese
“La Polizia di Stato e le Forze di Polizia in genere – ha spiegato il sindacalista – hanno sempre dato il massimo, in un recente passato, nel fronte della lotta alle consorterie mafiose dell’Agrigentino. Non è pensabile sottrarre forze all’intelligence per altre, seppur importanti, incombenze.
“Le mafie – ha concluso Alletto – devono essere combattute in modo continuo e determinato, altrimenti si rischia di inquinare l’economia sana del paese. Abbiamo segnalato la necessità di investimenti economici sul fronte della sicurezza e dell’invio di risorse umane in pianta stabile. Occorre non retrocedere di un passo e far sì che gli imprenditori onesti di questa Provincia possano lavorare in piena serenità nel rispetto della legalità, motivo per il quale invitiamo le forze politiche, le associazioni le parti sociali a reagire e a difendere i principi di legalità. La sicurezza non può e non deve essere uno slogan”.
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