Dopo quasi un anno dalle dimissioni di Pietro Agen, che ha lasciato la guida nel luglio 2017, l’assemblea di Confcommercio Sicilia ha eletto presidente regionale Francesco Picarella, albergatore, già a capo di Confcommercio Agrigento, e vicepresidente vicario Gianluca Manenti, imprenditore, già presidente di Confcommercio Ragusa.

Tra le priorità dei nuovi vertici, quella di incontrare il governo regionale – si legge in una nota di Confcommercio – sul
tema degli aiuti alle imprese, delle infrastrutture strategiche, del credito delle Pmi e della velocizzazione della spesa dei fondi comunitari.

“Questo è un momento importante, c’è molto entusiasmo e tanta soddisfazione. Si tratta di un risultato chiaro e impegnativo perché responsabile”: sono queste le prime parole pronunciate da Francesco Picarella.

“Ora bisogna lavorare – ha proseguito il neo eletto – per rappresentare al meglio le oltre 30mila aziende siciliane con noi associate, che necessitano di un’azione forte di tutela sindacale e di rappresentanza.

La mia, è stata un’elezione autentica, che mi dà quell’importante iniezione di fiducia perché avvenuta mediante il voto di 21 delegati su 39, secondo il metodo sancito dallo Statuto regionale, sottoscritto da tutte le Ascom Provinciali.

Infine, nel ringraziare tutti i delegati, ribadisco che non farò mancare impegno, dedizione e condivisione, in piena sintonia con le altre territoriali e nel pieno rispetto del mandato conferitoci dalle imprese”.

“La presidenza di Confcommercio Sicilia ad un imprenditore del Turismo di Agrigento è un segnale forte dell’attenzione verso il comparto nell’economia complessiva regionale e anche il viatico per ulteriori e più ambiziosi programmi per la promozione dell’intera isola”. Così l’amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi, Gaetano Pendolino, ha voluto esprimere un plauso per la nomina di Francesco Picarella a presidente della Confcommercio regionale. “Le iniziative che sin da subito il presidente Picarella intende intraprendere presso la Regione Siciliana rappresentano quella determinazione necessaria per portare avanti le istanze del settore”.

Ma l’elezione di Picarella non è stata esente da scontri interni a Confcommercio. Il nuovo presidente è stato infatti eletto con una maggioranza risicatissima; Picarella ha potuto infatti contare solo sui voti degli ex spalleggiatori di Agen , dell’altra espressione dell’associazione etnea Riccardo Garimberti, del trapanese Pino Pace e del ragusano Gianluca Manenti. Fuori dalla riunione per protesta cinque province su 9: la palermitana Patrizia Di Dio, il nisseno Massimo Mancuso, l’ennese Maurizio Prestifilippo, il messinese Carmelo Picciotto e il siracusano Elio Piscitello.

Lo scontro è maturato nel pomeriggio di ieri. Ma i problemi sono già iniziati l’estate scorsa: a luglio Di Dio, Mancuso, Picciotto, Prestifilippo e l’allora presidente siracusano Sandro Romano avevano di fatto chiesto le dimissioni di Agen, con una lettera secondo la quale “da molto tempo e da più parti sono emersi disagi, imbarazzi e persino richieste ufficiali per porre fine ad una insostenibile assenza su tutti i fronti dell’attività politica della Confcommercio regionale”.

ADesso c’è un nuovo presidente che i cinque ‘dissidenti’ considerano però troppo vicino ad Agen, tanto da chiedere in piena assemblea il rinvio dell’elezione “per trovare un rappresentante condiviso con un programma serio”.

Le elezioni si sono tenute lo stesso: hanno votato Agrigento, Catania, Trapani e Ragusa, gli altri no.
Un’elezione, quella di Picarella, che porterà con sé lo strascico delle polemiche ancora per molto tempo.