Forestale e vigili del fuoco sono impegnati in quindici incendi in Sicilia. Due di questi sono divampati in provincia di Palermo, a Misilmeri in contrada Frattina e a Belmonte Mezzagno in contrada Finocchiara. In provincia di Catania le squadre antincendio stanno intervenendo in a Caltagirone in contrada le Sfere, a Ramacca in contrada Torricella, e a San Michele Ganzaria in contrada Pietralunga.

Ad Agrigento e nel Ragusano

Ad Agrigento in contrada Sant’Anna. Due interventi nel trapanese ad Alcamo a Calatubo e a Erice in contrada Torrebianca. Un incendio nel Ragusano ad Acate in contrada Caruso e a Siracusa a Cozzo Pantano. In alcuni di questi incendi stanno intervenendo i mezzi aerei.

Politica torna a discutere

Mentre la Sicilia sta tornando a bruciare, puntuale come in ogni estate, la politica discute all’infinito. Proprio in questi giorni è stato ribadito che non ci sono le armi per poter contrastare l’emergenza incendi che continuano a divorare ettari ed ettari di boschi e vegetazione ogni anno. Ne è convinta il Movimento 5 Stelle che sul tema ha presentato un disegno di legge all’Ars a prima firma Stefania Campo. “Individuare in tempi brevissimi gli incendi – afferma Stefania Campo – grazie ad un rete di sensori piazzata nei boschi. Che sia capace di rilevare precocemente i gas della combustione al fine di ridurre notevolmente i tempi di intervento e di spegnimento delle fiamme”.

Sicilia più colpita

“La Sicilia – continua la deputata – è la regione più danneggiata in Italia dai roghi, sia per il maggior numero di incendi, sia per gli ettari di boschi devastati dalla fiamme. Dal report ‘Italia in fumo’ di Legambiente del 2021 risulta che le fiamme hanno devastato nell’isola oltre 81 mila di ettari di bosco. Più della metà di quelli andati in fumo in tutta Italia. È chiaro che bisogna fare di più per contrastare gli incendi, puntando su nuove tecnologie, visto che le armi che abbiamo a disposizione oggi sono spuntate”. I sistemi che oggi rilevano gli incendi sono soprattutto di tipo ottico, che utilizzano telecamere, montate su un palo o su satelliti. Rilevano il fumo degli incendi al di sopra degli alberi. Queste rilevazioni però possono essere ostacolate dalla chioma degli alberi o dalle nuvole e possono richiedere anche diverse ore prima di far scattare l’allarme e i successivi interventi.

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