Intimidazione ai danni di un agricoltore di 49 anni di Castrofilippo, in provincia di Agrigento.
Secondo quanto si legge sul Giornale di Sicilia, l’uomo ha trovato, nel suo appezzamento di terreno, in contrada Bigini, una testa mozzata di ovino, una croce realizzata con tondini di ferro e una tanica di diserbante.
La testa di ovino, la croce e la tanica erano legati a un serra.
I fatti risalgono a domenica scorsa ma l’uomo ha presentato denuncia nella giornata di martedì ai carabinieri di Villaseta che stanno indagando.

Le indagini

Indagini in corso dunque per risalire all’autore del gesto. I carabinieri hanno a lungo ascoltato l’agricoltore per capire se nei giorni precedenti al ritrovamento abbia visto qualcosa di sospetto o abbia litigato con qualcuno.

Si spera di ottenere informazioni utili dai sistemi di videosorveglianza

I carabinieri stanno appurando l’esistenza di eventuali sistemi di videosorveglianza nella zona dai quali potrebbero essere ricavate informazioni utili.

A dicembre intimidazione a due avvocati di Palermo

Potrebbe essere stata un’intimidazione indirizzata a due avvocati l’incendio doloso appiccato alla porta d’ingresso del loro studio legale a Palermo nel mese di dicembre. Almeno questa sembra essere la pista maggiormente battuta dai carabinieri che stanno indagando per l’episodio accaduto all’interno di una palazzina in via Sciuti. Qualcuno ha appiccato le fiamme alla porta dello studio in cui lavorano i due professionisti. Immediato l’intervento di carabinieri e vigili del fuoco che sono riusciti a contenere i danni.

Il raid

Qualcuno si è servito di benzina per cospargere la porta dello studio che si trova al sesto piano di un palazzo ubicato nei pressi della centrale zona di via Notarbartolo. Quindi ha appiccato le fiamme ed è fuggito via.
A lanciare l’allarme al centralino dei vigili del fuoco un residente nel palazzo che si è accorto di quanto stava accadendo. Sul posto quattro squadre dei pompieri provenienti da diversi distaccamenti e i militari dell’Arma.
I carabinieri non escludono alcuna pista. Quella maggiormente battuta porta dritto all’ipotesi di un’intimidazione o di un avvertimento. Tutto da decifrare sarebbe semmai l’entità di questo avvertimento e per quali questioni, se private o di tipo professionale.

Sempre nell’agrigentino intimidazione a giornalista

A novembre scorso, una testa di ovino, divisa in due parti, con incisa una croce e il nome di battesimo del destinatario dell’intimidazione, su un pezzo di cartone è stata lasciata sull’autovettura di un giornalista agrigentino.
A fare la scoperta, è stato lo stesso cronista che ha presentato una denuncia ai carabinieri che hanno avvisato la Procura. È stato aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti, ed avviate le indagini. Accertamenti anche sulla presenza di eventuali telecamere che insistono sulla zona così come sul materiale sequestrato. La testa di ovino sembrerebbe uno scarto di macelleria mentre accurati esami sono stati effettuati sulla croce con inciso il nome di battesimo del giornalista.

L’intimidazione al sindaco di Aragona

Rimanendo sempre nella provincia di Agrigento, nel mese di ottobre dell’anno scorso, intimidazione contro il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino. Tagliati gli ulivi del suo terreno. Di “messaggio inquietante” parla la Coldiretti siciliana che sottolinea l’importanza di “non cedere ad azioni criminali che anzi fortificano l’attività di un’amministrazione impegnata in una continua azione di rinnovamento”.
E’ stato lo stesso primo cittadino di Aragona, che nella vita fa anche l’imprenditore, a recarsi alla stazione dei carabinieri del suo paese e a denunciare quanto gli era capitato. Qualcuno dopo essersi introdotto sul suo appezzamento di terreno, in contrada Mandrazzi che è territorio dell’attigua Comitini, ha danneggiato otto alberi di ulivo di proprietà del sindaco.
In contrada Mandrazzi si sono, inevitabilmente, precipitati sia i carabinieri di Aragona che quelli di Comitini, tutti coordinati dal comando compagnia di Canicattì. Sono state avviate le indagini ed è stata, immediatamente, allertata la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un fascicolo d’inchiesta. L’area dove è stato messo a segno il danneggiamento, purtroppo, non è risultata essere coperta da impianti di videosorveglianza e questo, inevitabilmente, complica anche l’attività investigativa. Le indagini comunque vanno avanti in maniera serrata e non lasciando niente al caso.

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