“Valorizzare Lampedusa e i beni culturali dell’isola, realizzando le condizioni di un più stabile rapporto fra istituzioni allo scopo di valorizzare il territorio”.
A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, che oggi ha incontrato il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, con il quale ha condiviso un percorso di collaborazione, al fine di un più stretto rapporto nel nome della Cultura e per la crescita dell’isola.

“La necessità di un rilancio dell’isola”

“Con il Sindaco Mannino – sottolinea l’assessore Samonà – siamo sulla stessa lunghezza d’onda, perché abbiamo condiviso come Lampedusa debba essere ulteriormente valorizzata. Questo passa anche da un più stretto rapporto con l’amministrazione comunale, anche grazie alla presenza in Giunta del vicesindaco Attilio Lucia della Lega, con il quale ci siamo già sentiti per la necessità di un rilancio dell’isola”.

L’affondo al ministro Lamorgese: “Non affronta emergenza sbarchi”

“Un rilancio – prosegue l’assessore Samonà – che, ovviamente, non potrà pienamente realizzarsi se non risolvendo il problema dell’emergenza sbarchi che oramai dura da tanti, troppi anni e che il ministro dell’Interno Lamorgese continua a non affrontare per come dovrebbe: non basta, infatti, trasferire altrove i migranti che sbarcano sull’isola, ma occorre un’azione del governo nazionale che crei le condizioni perché si esca dalla continua emergenza. Serve una politica seria come quella già messa in campo dal governo italiano quando ministro dell’Interno era Matteo Salvini”.

Le difficoltà dei giorni scorsi

Nei giorni scorsi nell’hotspot di contrada Imbriacola si sono vissute giornate veramente drammatiche a causa dell’elevatissimo numero di migranti presenti (oltre 1800) nella struttura a fronte di 350 posti disponibili.
Nella notte tra martedì e mercoledì, dopo un’intera giornata di trasferimenti, la nave San Marco della Marina militare, con a bordo 787 migranti, ha levato l’ancora dalla rada di Lampedusa ed è partita per Pozzallo (Ragusa).
Così si va svuotando l‘hotspot che nei giorni scorsi era stracolmo di migranti costretti a mangiare e dormire per terra. Nella struttura di primissima accoglienza sono quindi rimaste 145 persone.

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