Un peschereccio egiziano è stato fermato nel mare di Lampedusa dalla capitaneria di porto, scattano denunce e sequestri per una serie di irregolarità ed illeciti contestati. Oltre due tonnellate e mezzo di pesce non tracciato o non idoneo al consumo sequestrato, e ben 30 mila euro di sanzioni elevate: sono questi i numeri della dell’operazione “Spring Fish”, della direzione marittima della Sicilia occidentale in qualità di centro di controllo area pesca.
Ispezioni mirate alla pesca illegale
Le attività di controllo sono state eseguite sulla pesca illegale o condotta con l’impiego attrezzi illegali, nonché sulla grande distribuzione, grossisti, piattaforme logistiche, pescherie e centri commerciali, con lo scopo di impedire che fosse immesso sul mercato pesce che non avesse i requisiti di igiene a tutela del consumatore. Tra gli interventi più importanti il sequestro, dei militari della guardia costiera di Lampedusa, a carico di un motopesca di nazionalità egiziana, sorpreso ad esercitare l’attività di pesca all’interno delle acque territoriali italiane in prossimità dell’isola di Lampedusa.
Il comandante denunciato
Il comandante dell’unità è stato denunciato e sono stati sequestrati oltre mille chili di pesce e due reti da pesca. I militari della capitaneria di Trapani hanno bloccato un motopesca algerino con mille chili di tonno rosso. Il pesce è stato sequestrato per il mancato rispetto delle norme sulla detenzione delle specie ittiche per i quali la pesca è limitata. A Palermo sono state sequestrate reti per cinque chilometri non conforme alle norme. Il pesce, che è stato dichiarato idoneo al consumo, è stato donato in beneficenza, la parte non fresca portata in discarica.
Nel Catanese ambulante di pesce denunciato
A Catania in piazza Monte Po’ i carabinieri hanno invece denunciato un ambulante che vendeva pesce. A conclusione dell’ispezione è emerso che l’esercente avrebbe occupato abusivamente il suolo pubblico, posto in vendita prodotti ittici in assenza di specifica autorizzazione, esercitato la vendita ambulante in assenza dei requisiti professionali, nonché impiegato alle proprie dipendenze un lavoratore “in nero” percettore, tra l’altro, del “reddito di cittadinanza”. L’accertamento ha portato anche al sequestro di circa 100 chilogrammi di prodotto ittico per cattiva conservazione ed alla sanzione del 48enne per un totale di quasi 8 mila euro.
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