È accaduto stanotte ancora una volta sulla Spiaggia dell’Isola dei Conigli, dove il personale della Riserva Naturale Isola di Lampedusa, istituita dalla Regione Siciliana e affidata in gestione a Legambiente Sicilia, ha accertato la prima nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta della stagione 2023.
Nido recintato e segnalato
Gli operatori di Legambiente hanno provveduto a recintare e segnalare il nido, al fine di proteggerlo sino alla schiusa, che avverrà tra circa 2 mesi.
Tali azioni rientrano nel programma di monitoraggio della riproduzione della tartaruga marina a Lampedusa svolto dal personale Legambiente che opera nella Riserva Naturale regionale, a tal fine autorizzata dal ministero dell’Ambiente.
Campi di volontariato
Come ogni anno Legambiente organizza anche i campi di volontariato per le attività di monitoraggio, controllo, sensibilizzazione, fondamentali per la protezione del sito di riproduzione e delle tartarughe: l’invito è a partecipare per un’esperienza formativa ed emozionante a difesa della natura. Come si evince dalla locandina, il calendario dei turni aprirà l’11 giugno, ovvero la settimana prossima, per chiudersi il prossimo 6 ottobre.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile andare su www.legambiente.it alla sezione campi di volontariato “Campo Lampedusa, isola delle tartarughe”.
Recuperata, salvata e curata, tartaruga Caretta caretta torna in mare
A fine aprile scorso, un esemplare di tartaruga specie Caretta Caretta è stato rilasciato in mare dal personale dell’Istituto zooprofilattico della Sicilia e della Capitaneria di porto di Palermo. L’esemplare, una femmina adulta di circa 24 kg. era stato recuperato il 23 gennaio 2023 dal personale della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo ed affidato al Centro Regionale Zooprofilattico per le cure.
La tartaruga, una specie minacciata ed in via di estinzione a causa di diversi fattori, tra cui il degrado delle coste, la pesca accidentale e la minaccia dei predatori nei punti di nidificazione, al momento del ritrovamento presentava una “rete fantasma” attorcigliata attorno ad una pinna che non gli permetteva di muoversi liberamente.
Accertata la guarigione, la tartaruga è stata trasportata tramite una motovedetta della Guardia Costiera in mare aperto e liberata. Con l’occasione, la Guardia Costiera invita tutti i cittadini a voler segnalare con tempestività al numero blu emergenze in mare 1530 o al numero unico di emergenza 112 tutti gli avvistamenti o eventuali spiaggiamenti di specie protette ferite o in difficoltà (tartarughe marine, delfini, cetacei, ecc.), al fine di poter attivare la rete di soccorsi e l’intervento immediato del personale specializzato (biologi marini, medici veterinari, ecc.) teso al salvataggio di queste specie, molte delle quali in via di estinzione.
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