• Il giudice Rosario Livatino sarà proclamato beato il 9 maggio ad Agrigento
  • La Chiesa agrigentina in festa
  • L’8 maggio una celebrazione vigiliare in tutte le chiese dell’Agrigentino

La Chiesa Agrigentina in festa per la beatificazione, che avverrà domenica, di Rosario Livatino, il giudice “ragazzino” ucciso dalla Stidda il 21 settembre del 1990 all’età di 38 anni. Sarà il primo magistrato beato nella storia della Chiesa.

La beatificazione

La beatificazione si terrà nella Basilica Cattedrale di Agrigento, dove fervono i preparativi per il grande appuntamento di fede.
Il rito sarà presieduto dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
La data del 9 maggio non è casuale: proprio in questo giorno, nel 1993, nella Valle dei Templi di Agrigento, Giovanni Paolo II, in visita in Sicilia, rivolse il suo invito alla conversione ai mafiosi: “Convertitevi! una volta verrà il giudizio di Dio!”.

La celebrazione alla vigilia della beatificazione

Sabato 8 maggio alle ore 19.30, nella chiesa di S. Domenico in Canicattì, l’Arcivescovo Coadiutore presiederà una Celebrazione vigiliare, in attesa della Beatificazione.
Tutte le comunità dell’Arcidiocesi sono invitate a unirsi alla preghiera della Chiesa Agrigentina, celebrando — possibilmente lo stesso giorno e allo stesso orario, in segno di comunione — la stessa veglia.
Chi non potesse partecipare alla celebrazione della propria parrocchia potrà seguire la diretta streaming che sarà trasmessa da Canicattì sul canale YouTube dell’Arcidiocesi.

Rosario Livatino, servitore dello Stato e uomo di fede

Sul sito internet dell’Arcidiocesi di Agrigento, è possibile leggere una dettagliata biografia del prossimo beato.
Nato a Canicattì il 3 ottobre 1952 e compiuti gli studi di giurisprudenza nell’Università di Palermo (1975), Livatino aveva prestato inizialmente servizio come vicedirettore presso l’Ufficio del Registro di Agrigento (1977-1978). Entrato in magistratura presso il Tribunale di Caltanissetta (1978), aveva ricoperto la carica di sostituto procuratore presso il Tribunale di Agrigento (1979-1989) e successivamente quella di giudice a latere.
Si legge ancora nel sito dell’Arcidiocesi: “Nell’esercizio della professione, come nella vita personale, ha incarnato la beatitudine di «quelli che hanno fame e sete della giustizia» e che per essa «sono perseguitati» (Mt 5,6.10), mettendo pienamente a frutto il dettato conciliare sull’apostolato dei laici, sulla scorta dell’esperienza maturata in seno all’Azione Cattolica.
La preghiera costante e la quotidiana partecipazione al mistero eucaristico, insieme alla solida educazione cristiana ricevuta in famiglia e corroborata dalla meditazione assidua della Parola di Dio e del Magistero della Chiesa, hanno fatto di lui un autentico profeta della giustizia e un credibile testimone della fede, in un momento storico e in un contesto sociale tristemente segnati da una mentalità antievangelica e, sotto diversi aspetti, disumana e disumanizzante.
Con una coscienza profondamente libera dall’asservimento alle logiche umane e dai compromessi con i poteri forti di turno, caratterizzata da un’altissima levatura morale e da uno spiccato senso del dovere, si è consacrato “sub tutela Dei” a restituire dignità a un territorio ferito e offeso dalla mentalità e dalla prassi mafiose, annunciando il Vangelo attraverso la lotta all’ingiustizia, il contrasto della corruzione e la promozione del bene della persona e della comunità.
A pochi giorni dal suo trentottesimo compleanno, ha infine sigillato il suo prezioso ministero con il martirio, avvenuto il 21 settembre 1990 per mano di locali cosche mafiose, mentre si recava a svolgere il suo lavoro in tribunale”.
Raccogliendo le molteplici attestazioni di santità a suo carico, il 19 luglio 2011 la Chiesa Agrigentina ha avviato il processo diocesano di beatificazione, che si è aperto ufficialmente il 21 settembre dello stesso anno nella chiesa di San Domenico a Canicattì e si è concluso il 6 settembre 2018. Dopo la solenne celebrazione di chiusura, che ha avuto luogo il successivo 3 ottobre nella Chiesa di Sant’Alfonso ad Agrigento, gli atti del processo, integrati da un’inchiesta suppletiva, sono stati trasmessi alla Congregazione delle Cause dei Santi per i successivi adempimenti, che si sono finalmente conclusi con l’approvazione del Santo Padre.

I docu-video dell’arcidiocesi di Agrigento

L’Arcidiocesi di Agrigento da tempo si prepara alla beatificazione di Livatino. Sempre sul sito internet, sono infatti disponibili tre docu-video rispettivamente dai titoli “L’uomo”, “Il magistrato” e “il credente”.

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