I vigili del fuoco di Agrigento hanno salvato 16 turisti di Milano e Bologna rimasti intrappolati a Punta Bianca dove erano andati, questo pomeriggio, per una escursione in sella a bici elettriche.

Intervento durato 5 ore

L’intervento di soccorso è durato circa cinque ore e sono intervenuti anche mezzi cingolati e 4×4 per recuperare sia le persone che le bici.

A causa della forte pioggia, il gruppo di escursionisti – dai 60 ai 70 anni – non poteva procedere oltre, né recuperare la strada principale. La squadra di pompieri intervenuta era composta dai capo reparto Antonio Piazza e Ignazio Capizzi e dai vigili del fuoco Filippo Vizzì, Diego Motisi, Andrea Lo Mascolo, Angelo Sirrao e Giovanni Cusumano. A coordinarli è stato il comandante provinciale Giuseppe Merendino.

La guida “Non siamo mai stati così bene”

“Non siamo mai stati trattati così bene, neanche al Nord – ha detto la guida, Stefania Maffei, del gruppo di escursionisti – . Encomio fatto con il cuore per questi pompieri che si sono fatti in quattro, e anche di più, per noi. Non ci aspettavamo un servizio così perfetto in Sicilia, né tanto meno con tutto questo trasporto. Adesso, visto che il maltempo continua, ci stanno addirittura accompagnando a Licata dove siamo alloggiati”.

Il gruppo di escursionisti è in Sicilia per un tour, fatto in bici elettrica, delle cinque perle barocche. E in bici, nei prossimi giorni, arriveranno fino a Catania.

A Sciacca è straripato il torrente Cansalamone

Dopo il torrente San Marco è straripato a Sciacca anche il torrente Cansalamone, il corso d’acqua più grande della città. Saltati alcuni tombini, e ci sono stati anche allagamenti a negozi, residenze e uffici ai piani bassi e danni alle autovetture.

Sono diventati al momento inutilizzabili due ponticelli che collegano il centro abitato con le contrade Carbone e Raganella.

Quest’ultimo era stato messo in sicurezza nei mesi scorsi attraverso la collocazione di blocchi di cemento che, tuttavia, la furia della bomba d’acqua odierna ha divelto. Intanto la pioggia sta dando una tregua, e la protezione civile confida su questo fatto perché l’emergenza possa rientrare e la situazione idrogeologica del territorio possa essere considerata sotto controllo

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