Il leader della Lega Matteo Salvini ha chiuso ieri sera la sua tappa agrigentina a Cammarata dove è stata presentata la squadra dei candidati alle prossime elezioni regionali e a quelle nazionali del prossimo 25 settembre. Una giornata intesa iniziata con le contestazioni a Ravanusa per l’ex ministro dell’Interno, che si è recato nei luoghi della tragica esplosione dello scorso dicembre in cui persero la vita 10 persone.

Città periferiche abbandonate

Nei locali della fattoria Giambrone sono stati presentati i candidati alle elezioni regionali e politiche del prossimo 25 settembre. A fare gli onori di casa la parlamentare europea Annalisa Tardino, candidata alla Camera e commissario provinciale del partito. “Sono contenta che Matteo Salvini, da leader di partito, – ha detto la Tardino – abbia accettato l’invito della storica sezione di Cammarata a presenziare su questo territorio. Un territorio spesso dimenticato, quello della zona montana della nostra provincia, proprio perché è sempre più facile dare attenzione ai capoluoghi e dimenticare le zone di periferia. Noi invece siamo qua, non ci servono grandi palcoscenici ma ci serve di stare in mezzo alla gente che vive il territorio ogni giorno, e la straordinaria presenza di oggi ne è testimonianza”.

Sui luoghi della strage

Annalisa Tardino è voluta poi tornare sulla tappa fatta da Salvini in via Trilussa a Ravanusa, dove l’11 dicembre del 2021 ci fu una tremenda esplosione a causa di alcune perdite di gas: “Sono assolutamente lieta – ha voluto evidenziare – del fatto che Matteo Salvini abbia voluto omaggiare le vittime di una tragedia come quella di Ravanusa, che ha colpito tutta la provincia, con risonanza nazionale. Ritengo, da agrigentina, che sia un dovere omaggiare quelle vittime, in via istituzionale”.

Le polemiche

La rabbia degli sfollati a Ravanusa si era riversata proprio su Matteo Salvini. “Vogliamo le nostre case”, “No alla demolizione selvaggia”. Lungo il perimetro di via Trilussa, a Ravanusa, dove sono scoppiate le tubature del gas e sono morte 10 persone, gli sfollati hanno appeso manifesti con queste scritte e stampati della Trinacria. “Non fiori, ma opere di bene” hanno continuato a ripetere alcuni degli sfollati che hanno atteso l’arrivo di Matteo Salvini. Il leader della Lega al suo arrivo ha deposto una corona di fiori sul luogo della strage. Nell’area ci sono ancora macerie ed è transennata.

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