• In 29 su due barchini
  • Molti minorenni e tre donne
  • Dopo primo controllo, i due gruppi ora sono all’hotspot di contrada Imbriacola

Ventinove tunisini, molti dei quali minorenni, sono sbarcati a Lampedusa su due barchini. Su uno di questi, il più piccolo, c’era anche un cane. Una imbarcazione aveva a bordo 22 migranti, di cui 19 minorenni. A circa un miglio dall’isola, inoltre, una motovedetta delle Fiamme Gialle ha intercettato un piccolissimo natante con a bordo altre 7 persone, fra cui 3 donne.

Dopo un primo controllo sanitario effettuato direttamente sulla banchina, i due gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove al momento ci sono 40 persone.

A fine marzo erano giunti altri 59 tunisini

Questo ulteriore sbarco si unisce a quanto avvenuto a fine marzo quando 59 tunisini, tutti maggiorenni, arrivarono di notte nell’isola maggiore delle Pelagie. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano, una “carretta” di 8 metri, era stata intercettata a 12 miglia a Sud dell’isola da una motovedetta della Guardia costiera che l’ha scortata fino a molo Favarolo. Anche per loro, poi, si è proceduto con il trasferimento all’hotspot di contrada Imbriacola.

Sbarchi a Marettimo, chiesto processo per otto

Richiesta di rinvio a giudizio per un marsalese di 63 anni, Antonino Scarpitta, e per sette tunisini per lo sbarco clandestino sull’isola di Marettimo. I fatti risalgono a circa 2 anni fa, esattamente al 18 aprile 2019.

Udienza preliminare l’1 giugno

Scarpitta, residente a Petrosino in provincia di Trapani, è accusato di avere effettuato il trasporto via mare dei sette migranti nordafricani, mentre questi ultimi, di età compresa tra i 20 e i 42 anni, sei dei quali adesso “irreperibili”, devono rispondere di ingresso irregolare sul territorio italiano. Le indagini sono state svolte dai carabinieri.
A chiedere il rinvio a giudizio è stata la Procura della repubblica di Trapani, competente per territorio. Il gup Emanuele Cersosimo ha fissato la prima udienza preliminare per il prossimo 1 giugno.