Momenti di tensione al porto di Lampedusa, dove agenti della Guardia di Finanza stanno cercando di contenere centinaia di migranti che chiedono di lasciare il molo. Gli agenti hanno effettuato anche una carica di alleggerimento sui migranti che tentavano di sfondare il cordone.

Oltre 6000 persone a Lampedusa

Soccorsi e sbarchi autonomi di migranti proseguono senza sosta a Lampedusa dopo i numeri record di ieri. Nel corso della giornata ci sono stati 110 approdi per un totale di 6.112 persone. Dalla mezzanotte sono stati registrati fino ad ora altri 23 arrivi con quasi mille persone. Al momento, al molo commerciale, ci sono decine e decine di migranti, giunti con diverse imbarcazioni, tutti ammassati: sarà impossibile stabilire con quale barchino siano arrivati sull’isola. Soccorritori e forze dell’ordine sono allo stremo: sono stati segnalati altri barchini in viaggio, ma anche migranti già sbarcati sulla terraferma.

La tragica fine del neonato

Un neonato di 5 mesi è morto dopo essere finito in acqua a Lampedusa. La tragedia è avvenuta alle 4,18 circa. Tutti i 46 migranti sono stati recuperati, così come è stato ripescato il cadavere del piccino. La salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, mentre la mamma del neonato si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. La polizia ha chiesto, per la donna, un supporto psicologico. Della ricostruzione del caso si occupa la Capitaneria di porto.

La tragedia che ha fatto perdere la vita al neonato non si è verificata al momento dello sbarco a Lampedusa, ma poco prima dell’arrivo dei soccorsi da parte della motovedetta Cp290 della Guardia costiera, fuori dal porto della maggiore isola delle Pelagie. La barca con i migranti – è stato poi ricostruito dagli investigatori – si è rovesciata durante la navigazione, poco prima dell’arrivo dei militari della Capitaneria che hanno salvato tutte le persone finite in acqua, tranne il piccolo di 5 mesi.

Il sindaco: “Situazione insostenibile”

Il sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino denuncia al Corriere una situazione insostenibile: «La pressione dei migranti è fortissima, l’hotspot è al collasso, le infrastrutture dell’isola sono in forte sofferenza. Urgono soccorsi da parte del governo, l’invio di navi e aerei che portino aiuto a un contesto che rischia di diventare esplosivo. Abbiamo chiesto di avere permanentemente due navi in rada affinché possano provvedere quotidianamente al trasbordo dei migranti sul continente. L’isola ha carenze infrastrutturali già importanti di suo, se ad esse si aggiunge un impatto quotidiano crescente rischiamo l’implosione. Ci preoccupa inoltre il rifiuto di Paesi come la Francia e la Germania ad accogliere quote di migranti. L’Europa non ci può abbandonare al nostro destino».

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