Altri quattro migranti sono stati arrestati, dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, perché rientrati in Italia, attraverso la frontiera marittima di Lampedusa, nonostante fossero gravati da decreti di respingimento. Oggi rimpatriati 21 tunisini con un volo charter. Sono 571 gli ospiti all’hotspot.
Tutti ai domiciliari
I quattro immigrati sono stati arrestati, dai poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, perché rientrati – con i quotidiani viaggi di fortuna – in Italia, attraverso la frontiera marittima di Lampedusa, nonostante fossero gravati da decreti di respingimento. Tutti, su disposizione del sostituto procuratore di turno, sono stati posti agli arresti domiciliari all’interno dell’hotspot, in attesa dell’udienza di convalida.
Tanti i fermi dei poliziotti
Sono tanti i fermi di migranti che tentano di tornare in Italia attraverso Lampedusa. Non passa, di fatto, giorno senza che i poliziotti della Squadra Mobile – che sono presenti 365 giorni all’anno all’interno del centro di primissima accoglienza di Lampedusa – non procedano ad arresti di migranti che tornano nonostante l’espulsione.
21 tunisini rimpatriati
Intanto, oggi, 21 tunisini sono stati trasferiti, con un volo charter, al Cpr di Potenza da dove verranno rimpatriati. Restano fermi invece, per il secondo giorno consecutivo, a causa delle brutte condizioni meteo, i trasferimenti dall’hotspot di Lampedusa dove sono presenti 571 ospiti a fronte di 350 posti disponibili.
Gli sbarchi dei giorni scorsi a Lampedusa
Nei giorni scorsi 17 sedicenti siriani, egiziani e tunisini sono stati bloccati, all’alba, dai carabinieri, in via Roma a Lampedusa dopo lo sbarco in un punto indefinito dell’isola. Prima di loro, nel cuore della notte, a 10 miglia e mezzo da Lampione, la motovedetta G202 della Guardia di finanza, ha soccorso 26 migranti, fra cui 12 donne, che erano su un barchino di 6 metri. Hanno dichiarato di essere partiti da Sfax in Tunisia e di essere originari di Costa d’Avorio, Mali, Senegal, Guinea, Sierra Leone e Ghana. I due gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.
Commenta con Facebook