Prima il ricovero in ospedale, poi l’intervento chirurgico, quindi il trasferimento in Rianimazione ed il tragico epilogo. Si è spento così un uomo di 73 anni di Agrigento, deceduto nei giorni scorsi presso l’ospedale San Giovanni di Dio. Una morte che ha spinto i parenti a sporgere denuncia per un presunto caso di malasanità. Una vicenda su cui interviene ora l’associazione Codici con un esposto alla Procura.

Giacomelli, “Pronti a contribuire affinché sia fatta chiarezza”

“È doveroso chiarire cosa è accaduto – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed accertare le cause del decesso. Bisogna appurare se ci sono state eventualmente delle responsabilità da parte dei medici. E come associazione impegnata contro la malasanità, siamo pronti a contribuire affinché venga fatta chiarezza”.

Stando a quanto emerso finora, alla base dell’intervento chirurgico ci sarebbero stati dei problemi renali. Dopo il ricovero e l’operazione, le condizioni dell’uomo si sarebbero aggravate, rendendo necessario il trasferimento in Rianimazione.

L’associazione Codici

L’associazione Codici è impegnata contro la malasanità e fornisce assistenza legale in caso di errori medici, carenza nelle cure, irregolarità. Per segnalazioni e richieste di aiuto è possibile telefonare al numero 065571996 o scrivere all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.

Muore dopo un’operazione, esposto della famiglia, aperta inchiesta

Sospetto caso di malasanità nell’Agrigentino, in uomo muore dopo aver subito un’operazione che non avrebbe dovuto comportare particolari rischi almeno sulla carta. Moglie e figli della vittima, che aveva 77 anni, hanno presentato una denuncia ai carabinieri e la Procura per questo ha aperto un’inchiesta. Come primi atti il sequestro delle cartelle cliniche nell’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento, dove l’uomo aveva subito l’operazione, e la disposizione dell’autopsia.

Il 77enne pare fosse affetto da una patologia renale. Per questo era stato sottoposto ad un intervento chirurgico al nosocomio agrigentino. Ma dopo l’intervento è stato necessario il trasferimento in rianimazione e l’anziano è morto. Tra le ipotesi, tutte comunque ancora da confermare., quella di un emorragia interna. Anzitutto ci sarà da capire se si tratta di complicazioni post operatorie oppure se ci possano essere stati altri fattori di rischio collegati all’avanzata età del degente.

Morto in ospedale Agrigento, gip ordina nuove indagini

A fine settembre, il gip del tribunale di Agrigento, accogliendo la richiesta del fratello della presunta vittima, ha ordinato nuove indagini sul caso del 54enne morto, il 5 giugno del 2020, dopo un lungo ricovero all’ospedale San Giovanni di Dio.

Il procedimento a carico dei medici di cardiologia ipotizza il reato di omicidio colposo. Gli accertamenti dovranno essere svolti entro 6 mesi. Pietro Bennica morì dopo una degenza di diverse settimane in cui aveva fatto la spola fra i reparti di medicina interna e cardiologia. L’indagine è stata avviata dopo le denunce del fratello e la procura ha aperto un’inchiesta per verificare se ci sono state omissioni, negligenze e responsabilità dietro la morte del cinquantenne che si era presentato in ospedale con un’iniziale diagnosi di sospetto Covid.

Nel registro degli indagati, in un primo momento, sono stati iscritti 33 fra medici e infermieri di pronto soccorso, cardiologia e medicina interna. Bennica, affetto da una cardiopatia, sarebbe morto per un’infezione non diagnosticata e avrebbe avuto necessità di cure cardiologiche. Il fratello, attraverso il legale Gianluca Sprio, si è opposto alla chiusura del caso per i 28 indagati nei cui confronti il pm Giulia Sbocchia ha chiesto l’archiviazione. Per altri 5 medici, al contrario, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio e i 2 procedimenti sono stati separati.