Nuova tragedia sulle rotte delle migrazioni verso la Sicilia. Sarebbero almeno 61 i morti su 86 migranti che erano a bordo di una barca in avaria al largo delle coste libiche. Almeno questo quello che riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Si ritiene, dicono nel loro report i responsabili dell’organizzazione, che onde alte causate da un forte temporale abbiano sommerso l’imbarcazione dopo la partenza da Zuwara, sulla costa nordoccidentale della Libia. L’OIM ha confermato che 25 migranti sono stati salvati e trasferiti in un centro di detenzione libico. Tutti hanno ricevuto assistenza medica dal personale dell’OIM in Libia e godono di buona salute.

Il racconto dei sopravvissuti

Secondo alcuni sopravvissuti, i migranti, tra cui donne e bambini, provenivano dalla Nigeria, dalla Gambia e da altri paesi africani. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, la Libia e la Tunisia sono i principali punti di partenza per i migranti che rischiano pericolosi viaggi in mare nella speranza di raggiungere l’Europa, attraverso l’Italia. Quest’anno sono arrivati in Italia oltre 153.000 migranti provenienti dalla Tunisia e dalla Libia. Le Nazioni Unite hanno descritto la rotta migratoria del Mediterraneo centrale come la più mortale al mondo, mietendo centinaia di vittime ogni anno.

Flavio Di Giacomo, portavoce dell’OIM, ha scritto sulla piattaforma social X che quest’anno sono morte oltre 2.250 persone sulla rotta dei migranti nel Mediterraneo centrale, un “cifra drammatica che dimostra che purtroppo non si sta facendo abbastanza per salvare vite umane in mare”.

La tragedia di 4 giorni fa

Nei giorni scorsi sono rallentati gli sbarchi a causa del mare agitato ma questo non ha impedito purtroppo il verificarsi di nuove tragedie. Il cadavere di una donna 4 giorni fa è stato rinvenuto a bordo di una lancia libica con a bordo altri 107 migranti. L’imbarcazione soccorsa ed agganciata da una motovedetta della guardia di Finanza proprio nelle acque di prossimità dell’isola di Lampedusa. L’imbarcazione sarebbe partita da Sabratha secondo le dichiarazioni dei migranti che   hanno riferito di essere originari di Eritrea, Sudan, Siria, Egitto ed Etiopia e di essere salpati all’una di mercoledì scorso dalla Libia, pagando da 2mila a 4mila dollari a testa. Sulle cause della morte della donna è stata subito aperta un’inchiesta e l’imbarcazione sequestrata e trasferita in un apposito deposito non appena ultimato lo sbarco.

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