Sono nove le vittime dell’ultimo naufragio di migranti avvenuto in acque Sar maltesi. Un altro migrante, fra i 23 superstiti raccolti dalla Guardia Costiera, è morto nel Poliambulatorio di Lampedusa dove era giunto agonizzante. Altri otto cadaveri, tra cui la salma di una bimba, erano stati sbarcati poco prima sul molo Favaloro da una motovedetta della Capitaneria. All’appello mancherebbe ancora 15 dispersi.
Sei naufraghi al momento sono ricoverati al Poliambulatorio in condizioni critiche; altri 16, man mano che si sono ripresi, sono stati già accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Le difficoltà nei soccorsi

Dalle prime testimonianze che la polizia è riuscita a raccogliere, sul barchino, colato a picco nel mare in tempesta, viaggiavano 46 migranti, originari di Guinea, Burkina Faso, Mali e Costa d’Avorio, partiti domenica sera da Sfax in Tunisia. Secondo questa ricostruzione vi sarebbero, dunque, 15 dispersi, tra cui 3 minori. Un mare molto mosso con onde alte fino a fino a 2,50 metri ha reso particolarmente complesse ieri le operazioni di soccorso del barchino naufragato a circa 30 miglia a sud est di Lampedusa. Lo rende noto la Guardia Costiera che ieri ha fornito supporto all’autorità Sar maltese, nella cui area è avvenuto il naufragio. Anche un aereo della Guardia Costiera italiana è stato impiegato, su richiesta dell’autorità coordinatrice maltese, per sorvolare l’area del naufragio alla ricerca dei dispersi.

Mannino: “Conta di vittime senza fine”

“Ancora una tragedia del mare e della disperazione scuote la nostra isola. Altri otto morti, fra cui una bambina, sono stati appena sbarcati. È ormai diventata una conta senza fine”. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, non appena ha appreso la notizia dell’ultimo naufragio avvenuto in acque Sar maltesi. “Le condizioni del mare sono pessime e i trafficanti continuano a far partire questi poveri disperati su barchini che neanche stanno a galla – ha continuato Mannino – . È sempre la stessa storia, tanti, tantissimi, pagano per morire in mare”.