Altre quattro persone sono state fatte sbarcare la scorsa notte notte dalla Open Arms per ragioni mediche. Lo fa sapere con un tweet la stessa Ong, che parla di 3 persone e di un accompagnatore fatti scendere a terra ” per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate”. “Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L’umanità lo impone”, ribadisce Open Arms.

Ieri sera altri 9 migranti – di cui 5 bisognosi di assistenza per problemi psicologici e 4 familiari – erano stati evacuati dalla nave. I profughi già stanotte sono stati trasferiti dal poliambulatorio dell’isola all’hotspot di contrada Imbriacola.

La nave Open Arms è arrivata all’alba di ieri nelle immediate vicinanze di Lampedusa. Sulla vicenda si è consumato, ancora ieri, un duro scontro tra i ministri Trenta e Toninelli da una parte e Salvini dall’altra.

Trenta e Toninelli infatti, non hanno firmato il decreto che impone il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane come invece aveva chiesto Salvini.

L’imbarcazione della Ong catalana si è diretta verso l’isola delle Pelagie, scortata da due navi militari, dopo che il Tar del Lazio ha accolto un suo ricorso, sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane disposto da Salvini.

Sono stati portati in ospedale i tre migranti sbarcati la scorsa notte dall’Open Arms. Tra di loro un migrante del Mali che era stato inizialmente ricoverato al pronto soccorso per un timpano perforato. Soltanto all’alba, l’uomo è stato dimesso, “ma necessita – secondo quanto dicono dal Poliambulatorio – di controlli più approfonditi da svolgersi in una struttura più adeguata”. Sbarcato – sempre con la formula dell’evacuazione medica – anche un libico “che ha delle pregresse ferite di arma da fuoco, che hanno bisogno di cure specialistiche”, e infine un migrante che ha una cisti che deve essere asportata.

“È insostenibile lo spettacolo che giunge da Lampedusa: non si può continuare a fare battaglia politica sulla pelle di esseri umani in difficoltà, ormai da tantissimi giorni in mezzo al mare. Non ci sono più alibi: dalla Open Arms devono scendere tutti subito”. Lo afferma Nicola Fratoianni, esponente di Sinistra Italiana e deputato di Leu. “I proclami da spiaggia del quasi ex ministro Salvini non hanno ormai più valore – prosegue -, per questo vorrei dire ai funzionari del Viminale e della prefettura che di fatto tengono in ostaggio centinaia di persone in difficoltà, di fare un esame di coscienza. Continuare ad assecondare i capricci di Salvini significa rendersi corresponsabili delle possibili conseguenze drammatiche per quegli esseri umani”. E conclude: “Sono davvero disponibili a sacrificarsi al posto del leader leghista per una politica feroce, illegale e inumana?”.

Contrastanti le dichiarazioni riguardo le condizioni di salute dei migranti: “Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot”. Lo dice il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio.

“C’è qualcosa che non funziona – osserva Cascio – perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia”.

“La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”. E’ quanto si legge nella relazione firmata dal medico Katia Valeria Di Natale e dall’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom.

La relazione è stata firmata il giorno di Ferragosto. “Non ci sono docce o lavabi – si legge nel documento – non c’è possibilità di provvedere all’igiene personale e degli indumenti, né di lavarsi se non con acqua di mare”. “Inoltre – scrivono il medico e l’infermiere – rileviamo condizioni di salute mentale precarie, lo stato d’animo a bordo è di profondo sconforto”.

(foto tratta dal web)

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