In stato di agitazione i dipendenti del 118 nella provincia di Agrigento. A proclamarlo la sigla sindacale Mud, movimento unito dipendenti del 118 in Sicilia, al culmine di una serie di segnalazioni e criticità. L’ultima ha riguardato la mancata applicazione del D.A.999/2015 ed in particolare, per il periodo storico di pandemia, che prevede l’obbligo di sanificazione ei tunnel dei mezzi e del personale che soccorre e trasporta pazienti covid. Secondo quanto evidenzia la sigla di categoria, sono stati acquistati i tanto attesi tunnel di sanificazione ma ad oggi non sono mai entrati in funzione: “Non ne capiamo i motivi – si legge nella nota -, anche perché la vicina Asp di Caltanissetta ha acquistato nello stesso periodo i tunnel rendendoli subito operativi, così da snellire e rendere sicure le operazioni di svestizione e sanificazione di mezzi e personale”.
Le svestizioni fatte violando le regole
Le ambulanze che trasportano pazienti Covid in provincia di Agrigento sanificano per strada, è l’obiezione del Mud, infrangendo tutte le regole basilari sulla sicurezza e prioritariamente le disposizioni del ministero della Salute. “A suffragio di quanto esposto sull’importanza della svestizione e sanificazione di mezzi e personale e che la stessa avvenga in sicurezza – continua la nota del sindacato inviata a prefetto, personale sanitario e non, vertici del 118 e dell’Asp – c’è lo studio di una società scientifica che ben ha recepito le direttive del ministero della Salute e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non volendo entrare nel merito del perché ad oggi i tunnel acquistati dall’Asp di Agrigento non sono stati mai messi in funzione, ma cosa che reputiamo ben più grave e poco corretta è la mancata risposta alle nostre segnalazioni da parte di tutti gli attori citati nelle scorse note, situazione peggiorata visto che ad oggi l’unico Covid Hospital della provincia di Agrigento si trova a Ribera ma si continua a praticare le opere di svestizione a Sciacca e si sanifica in strada aumentando lo stress psicofisico a cui gli operatori del 118 tutti sono sottoposti”.
Operatori come carne da macello?
“Forse qualcuno pensa che siamo carne da macello? – attacca ancora il movimento uniti dipendenti del 118 -. Sbagliato, noi siamo persone umane, e le persone che soccorriamo non sono solo numeri per incrementare il budget delle Asp, sono persone umane, e se qualcuno pensa che la nostra umanità sia in vendita si sbaglia di grosso, noi rimaniamo umani anche quando con 50 gradi siamo vestiti di tutto punto con tute ermetiche visiere e mascherine e aspettiamo che ci diano la possibilità di svestirci e sanificare in sicurezza”.
Le richieste
Nella nota il Mud avanza anzitutto delle richieste al prefetto di Agrigento : “Ascolti la nostra voce – si legge – e crei i presupposti per un incontro chiarificatore con i dirigenti dell’Asp di Agrigento, il direttore della centrale operativa del 118 di Agrigento-Caltanissetta-Enna, i dirigenti della Seus al fine di poter risolvere nel più breve tempo possibile questa annosa quanto pericolosa criticità. Alle organizzazioni sindacali di categoria, ai medici e agli infermieri che operano accanto a noi sulle ambulanze del 118 e che vivono con noi questa assurda quanto pericolosa criticità, di allearsi, fisicamente e non solo sui social, a questa nostra manifestazione di disagio che se non risolta ci porterà sicuramente a dover manifestare in pubblica piazza quanto da noi enunciato con la presente e con le conseguenze del caso”.
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