Ieri pomeriggio lo sbarco al Molo Favaloro di Lampedusa, poi questa mattina la rottura delle membrane ed il trasferimento al Poliambulatorio di Contrada Grecale dove una 40enne della Nuova Guinea ha partorito la sua sesta figlia.

Ad assistere la donna è stata l’equipe guidata dal ginecologo dell’Asp di Palermo, Salvatore Di Lorenzo, coadiuvato dal medico della Continuità Assistenziale, Giovanni Pace e dagli infermieri Maria Raimondo e Giovanni Costantino.

Il racconto del ginecologo

“Abbiamo subito attivato la saletta chirurgica, attrezzata con kit sterili e da parto – ha spiegato Di Lorenzo – mamma e bambina stanno bene e sono, già, state trasferite con l’elisoccorso in una struttura ospedaliera”.

Negli ultimi 40 giorni sono, già, 3 i parti effettuati in emergenza nella struttura sanitaria dell’Asp di Palermo a Lampedusa.

Neonato di 5 mesi annega durante lo sbarco a Lampedusa

Tragedia del mare a Lampedusa: un neonato di 5 mesi è morto dopo essere finito in acqua. E’ l’ennesimo dramma legato a uno sbarco a Lampedusa. La tragedia è avvenuta alle 4,18 circa, durante le caotiche operazioni di soccorso dei 46 migranti soccorsi dalla motovedetta della Guardia costiera, quando più persone sono finite in acqua. Tutte sono state recuperate, così come è stato ripescato il cadavere del piccino.

La ricostruzione della tragedia

La tragedia che ha fatto perdere la vita al neonato di 5 mesi non si è verificata al momento dello sbarco a Lampedusa, come si era appreso in un primo momento, ma poco prima dell’arrivo dei soccorsi da parte della motovedetta Cp290 della Guardia costiera, fuori dal porto della maggiore isola delle Pelagie. La barca con i migranti , è stato poi ricostruito dagli investigatori, si è rovesciata durante la navigazione, poco prima dell’arrivo dei militari della Capitaneria che hanno salvato tutte le persone finite in acqua, tranne il piccolo di 5 mesi.

La salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, mentre la mamma del neonato si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. La polizia ha chiesto, per la donna, un supporto psicologico. Della ricostruzione del caso si occupa la Capitaneria di porto.

La mamma del neonato  è originaria della Guinea. E’ una minorenne che viaggiava, assieme ad altre 45 persone, su un natante salpato da Sfax, con la sorella, il cognato e il nipotino. La carretta, secondo quanto è stato ricostruito da Capitaneria di porto e polizia, si è ribaltata perché i migranti, alla vista della motovedetta della Guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata. I poliziotti in servizio all’hotspot di contrada Imbriacola, assieme alle psicologhe del centro, stanno adesso valutando se sia più opportuno trasferire la donna e i suoi familiari con un aereo o con il traghetto di linea affinché restino in provincia di Agrigento e siano presenti quando la salma del piccolo, al momento sotto sequestro, verrà trasferita a Porto Empedocle.