Tre banditi hanno assaltato e rapinato una gioielleria con una pistola immobilizzando i dipendenti e un cliente, rinchiudendoli in uno stanzino, e fuggendo con gioielli e orologi per un valore stimato in 800 mila euro. È accaduto mercoledì a Menfi dopo che uno dei malviventi, a volto scoperto, si è finto un cliente per farsi aprire la porta blindata.

Ritrovata la vettura distrutta dalle fiamme

È stata ritrovata, completamente distrutta dalle fiamme, in contrada Terranova, nelle campagne di Menfi, la Fiat Panda utilizzata per scappare da via Inico dopo la rapina alla gioielleria. La macchina è risultata essere di proprietà di una giovane donna di Ficarazzi, nel Palermitano, che ne aveva denunciato il furto a metà dello scorso giugno.

I carabinieri della stazione di Menfi e quelli della compagnia di Sciacca stanno indagando, senza alcuno stop, su quanto è avvenuto ieri sera, poco prima dell’orario di chiusura, nell’attività commerciale.

Menfi sotto choc

Menfi è intanto sotto choc. E non si parla d’altro. I tre delinquenti che sono riusciti a portare a termine la rapina – due travisati e uno a volto scoperto – erano armati di una pistola. Secondo quanto viene raccontato a Menfi, i tre hanno immobilizzato, con delle fascette di plastica, i tre impiegati della gioielleria e un cliente. E poi tutti sono stati rinchiusi in uno sgabuzzino.

Pare, ma non ci sono conferme istituzionali al riguardo, che i tre rapinatori avessero una forte inflessione palermitana. Criminali che sono riusciti a svaligiare la cassaforte della gioielleria che, nell’esatto momento in cui hanno fatto irruzione, pare fosse aperta. Le fulminee ricerche dei carabinieri, andate avanti per l’intera notte, non hanno permesso di rintracciare i delinquenti, ma è stato appunto ritrovata la macchina usata per la fuga.

L’attività investigativa, con il coordinamento della Procura di Sciacca, è, naturalmente, ancora in corso. Non è escluso, ma il riserbo è categorico, che i carabinieri abbiano già verificato l’eventuale presenza di impianti di videosorveglianza posti a presidio dell’esercizio commerciale e nell’intera zona.

Il danno provocato alla gioielleria non risulta essere stato ancora quantificato nell’esatto ammontare, ma l’ipotesi è, come già accennato, che si aggiri fra 800mila e il milione di euro.

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