Crolla la collina della spiaggia di lido Rossello, in territorio di Realmonte nell’agrigentino. Consistenti blocchi hanno finito per staccarsi dal piccolo promontorio per finire giù dalla scarpata e travolgere anche alcune barche di pescatori che erano sistemate ai piedi della stessa collina. E’ probabile che l’azione insistente della salsedine e le infiltrazioni abbiano causato questo smottamento.
La denuncia di Mareamico
“Solo 8 mesi fa Mareamico aveva allertato tutte le autorità agrigentine – si legge in una nota dell’associazione ambientalista – sul serio rischio di crollo che incombeva sulla spiaggia di lido Rossello, per il possibile cedimento della collina che ospita il faro di capo Rossello. Invece di ringraziarci per la segnalazione, siamo stati accusati di catastrofismo. Ed oggi la collina è collassata, schiacciando pure diverse barche, che sostavano in spiaggia. Se questo fatto fosse accaduto in estate piangeremmo i morti”.
Meta gettonata
Il tratto costiero di Lido Rossello è molto frequentato nel periodo estivo. E’ una zona molto frequentata soprattutto dalle famiglie soprattutto perché le acque restano basse per diversi metri dal bagnasciuga, considerata la sua pendenza di appena il 3 per cento. Di conseguenza, i bambini, ma non solo loro, possono giocare e divertirsi con maggiore sicurezza. Oltre alla spiaggia libera, a lido Rossello si trovano anche diversi stabilimenti balneari. Inoltre nelle immediate vicinanze della spiaggia sono presenti tanti parcheggi gratuiti, facilitando notevolmente chi si sposta con un mezzo di trasporto.
Non è il primo crollo
Questo non è il primo crollo che si verifica lungo le coste agrigentine. E’ oramai dal 2015 che Mareamico “documenta e denuncia il rischio del crollo del muro che sostiene l’unica strada che porta a Cannatello“, frazione del Comune di Agrigento. Nei mesi scorsi il muro di contenimento e il marciapiedi del lungomare della spiaggia sono definitivamente crollati. L’associazione ha puntato il dito contro chi ha lasciato nell’incuria il tratto di lungomare, aspettando un disastro già annunciato. E attacca: “Si doveva intervenire prima, con pochi soldi, invece di aspettare che si spaccasse il muro sottoscarpa, realizzato contro ogni logica ingegneristica e venisse giù pure il marciapiede”.
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