Due arresti e 5 denunce nel territorio dell’agrigentino nell’ambito di due distinte operazioni dei carabinieri. Gli arresti sono maturati nell’ambito di un servizio di contrasto allo spaccio di stupefacenti mentre le denunce sono arrivate al culmine di una serie di controlli negli oleifici in ordine allo smaltimento corretto dei reflui.
Gli arresti per spaccio
Una pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia di Sciacca ha arrestato un uomo e una donna trovati in possesso di droga di diversa specie. I militari, durante un posto di controllo in via Ferraro, hanno fermato un’auto, una Fiat 500, con un ragazzo ed una ragazza a bordo che alla vista dei militari tentava di allontanarsi con una manovra repentina di retromarcia. L’autovettura, dopo essere stata fermata, veniva sottoposta a controllo. La perquisizione consentiva di rinvenire circa 10 grammi di marijuana e la somma in contanti di 360 euro. Per questo si decideva di estendere la perquisizione anche nell’abitazione dei due dove venivano rinvenuti altri 60 grammi di analoga sostanza e 10 grammi di hashish, oltre alla somma in contanti di 860 euro, costituita da banconote di piccolo taglio. La droga ed il denaro, ritenuto il provento dell’attività di spaccio, sono stati sequestrati. Su disposizione della Procura della Repubblica l’uomo di 28 anni, disoccupato, e la ragazza di 25 anni, entrambi di Sciacca, nubile e disoccupata, hanno avuto gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente
L’attività di controllo ambientale
Con l’avvio della campagna olearia, le compagnie del comando provinciale di Agrigento, supportate dal centro carabinieri Anticrimine natura e dal personale dell’Agenzia regionale protezione ambiente, hanno condotto un’incisiva attività di monitoraggio eseguita nei confronti di oltre 40 frantoi ubicati nell’intera provincia. L’attività di controllo ha determinato la denuncia a carico di 5 titolari di impianti, ubicati nei territori di Favara, Sciacca, Menfi, Caltabellotta e Ribera, ritenuti responsabili, all’esito degli accertamenti eseguiti, di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Nel corso dei controlli sono state verificate sia le certificazioni autorizzative, necessarie per svolgere l’attività di molitura delle olive, sia la corretta assunzione di manodopera da destinare a tale attività. Particolare attenzione è stata rivolta inoltre al giusto stoccaggio e successivo smaltimento delle acque di vegetazione, quale scarto della lavorazione delle olive, considerato rifiuto speciale in quanto altamente inquinante. Nella circostanza, è stato accertato che le attività hanno sversato questi rifiuti nel corpo idrico superficiale, quali fiumi e corsi d’acqua circostanti, con alto rischio di inquinamento delle falde e del mare. Sono state inoltre ispezionate 8 autocisterne dedicate al trasporto delle acque di molitura ed inflitte sanzioni per oltre 45 mila euro per illecito utilizzo in campo agricolo delle acque di vegetazione. I soggetti denunciato hanno l’obbligo di ripristinare e bonificare i siti contaminati.
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