Snai Rete Italia ha comunicato l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo per 27 dipendenti impiegati nelle agenzie dislocate sul territorio nazionale che verranno chiuse al pubblico dal prossimo 30 novembre.

La Sicilia è fortemente penalizzata dalla procedura perché 8 dei 27 dipendenti coinvolti lavorano nell’agenzia di Ragusa.

A darne notizia è Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia, che a tal proposito dichiara: “Con l’avvio delle procedure di licenziamento si stanno concretizzando i nefasti scenari che Snai aveva illustrato nel corso dell’incontro svoltosi con le segreterie nazionali giorno 8 settembre scorso, data in cui si è appresa la determinazione della società di voler chiudere e cedere la totalità delle agenzie acquisite appena 1 anno fa da Sis. Siamo fortemente amareggiati per il comportamento assunto da una società leader nel settore che, a nostro avviso, poco si sta preoccupando delle ripercussioni che tali determinazioni avranno sui livelli occupazionali.  Lo spezzatino tanto temuto dalla Fisascat sta prendendo forma.

“Auspichiamo – aggiunge Mimma Calabrò – che nel corso dell’esame congiunto, Snai mantenga fede agli impegni assunti nel corso del citato incontro laddove aveva comunicato che sarebbe stata nelle condizioni di poter, attraverso trasferimenti, garantire i livelli occupazionali, o nella peggiore delle ipotesi aprire una procedura di licenziamento da poter chiudere con l’unico criterio della non opposizione. Necessita, pertanto, entrare nel merito della procedura anche perché bisogna ricevere informazioni su quali territori saranno eventualmente trasferiti i dipendenti. Non vorremmo che la disponibilità a trasferire i lavoratori si traduca nella necessità dei dipendenti di dover considerare di aderire a percorsi di mobilità volontaria non potendo riorganizzare la propria vita fuori dalla propria terra. In ogni modo, all’incontro già fissato a Roma per giorno 5 ottobre prossimo chiederemo le dovute garanzie per un futuro occupazionale sereno per tutti i lavoratori rientrati nei trasferimenti di ramo di azienda che in Sicilia sono oltre 70.”