Dopo la tragedia di Ravanusa, anche per Palma di Montechiaro sarà un Natale triste. La comunità di Palma è sotto shock e la macchina della solidarietà si è subito mossa e lo ha fatto con una cooperativa che ha dato ospitalità alle otto persone, tutti familiari di Ginevra, fra cui cinque fratellini, scampate all’incendio.
Annullate le manifestazioni natalizie
La provincia agrigentina, a distanza di 10 giorni dalla strage di Ravanusa, dove morirono 9 persone nell’esplosione provocata da una fuga di gas, rivive un’altra tragedia: anche a Palma il sindaco ha subito annunciato l’annullamento di tutte le manifestazioni natalizie e, nel giorno dei funerali, il lutto cittadino in memoria della piccola Ginevra.
L’incendio nell’abitazione di via San Giuseppe
L’incendio dell’abitazione di via San Giuseppe, a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, che ha provocato la morte della piccola Ginevra Manganello, di 2 anni e 7 mesi, è stato spento poco prima dell’una di notte.
I rilievi
Il corpicino della bambina è stato portato via con una piccola bara bianca. Eliminato l’ultimo focolaio la polizia scientifica ha iniziato i rilievi coadiuvata dalla Protezione civile e dai vigili del fuoco.
Forse il rogo dovuto a un corto circuito
I primi accertamenti sembrano far perdere consistenza all’ipotesi che sia stata una fuga di gas a provocare il rogo nella palazzina di due piani. La bimba si trovava nel letto al piano di sopra quando i genitori hanno provato a soccorrerla venendo bloccati dalle fiamme alte. L’ipotesi privilegiata è quella di un corto circuito.
L’inchiesta della Procura di Agrigento
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta, per il momento a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. Il pm Maria Barbara Cifalinò, arrivata sul luogo della tragedia, ha coordinato le prime indagini e disposto il sequestro della palazzina.
Il Comune in auto della famiglia della piccola Ginevra
Il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, intanto, ha deciso di sostenere la famiglia che versa in precarie condizioni economiche. “Dopo il dissequestro – ha detto -, viste le difficoltà economiche della famiglia, vedremo di intervenire per sistemare l’edificio e pagheremo le spese del funerale”.
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