Un anticipo dal fondo nazionale di 200mila euro per sostenere gli sfollati dopo lo scoppio della rete del gas di Ravanusa. Si è impegnato a richiederlo l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, nel corso della riunione dell’osservatorio regionale della condizione abitativa che si è riunito proprio nella sede dell’assessorato in presenza di presidenti e commissari degli Iacp, dell’Anci e dei rappresentanti degli inquilini.

Falcone ha, inoltre, comunicato che arriveranno alla Regione circa 16 milioni di euro quale contributo affitto per le famiglie bisognose che varierà da 300 a 800 euro a famiglia. Le domande si potranno presentare dal 21 febbraio in tutti i Comuni dell’isola.

Le polemiche sulle spese dei funerali “I fondi dalla Regione”

Il milione di euro stanziato dal governo regionale potrà essere usato per coprire le spese dei funerali della tragica esplosione avvenuta a Ravanusa, nell’agrigentino. A giorni i fondi saranno accreditati, nel frattempo il sindaco è stato invitato ad anticipare le somme che saranno rifuse a stretto giro di posta. Rassicurazioni che arrivano dal  capo della Protezione civile della Regione Siciliana, Salvo Cocina, intervenuto in seguito alle polemiche innescate dall’avvocato Salvatore Loggia, legale che sta seguendo alcuni familiari delle vittime.

Loggia aveva parlato di costi per 10 mila euro a vittima (9 in tutto più il bambino in grembo di una delle donne morte nell’esplosione) che non sono mai stati concordati con le onoranze funebri il cui conto è stato recapitato ai familiari.

Le polemiche innescate nei giorni scorsi

“Il costo non è mai stato trattato tra i parenti e i titolari delle onoranze funebri” aveva tuonato l’avvocato, confermando la notizia anticipata dal Tg2, rivelando che i familiari delle vittime dello scoppio della rete del gas di Ravanusa dovranno pagare il conto, o lo hanno già fatto, alle onoranze funebri. I soldi sono stati anticipati per alcune vittime dallo studio legale che segue i parenti nella vicenda giudiziaria, per altri dalla ditta del Nord dove lavora un familiare, mentre altri parenti devono ancora pagare. “Le istituzioni, l’Italgas, nessuno ha ritenuto opportuno occuparsi di questa vicenda drammatica che ha costernato l’intero Paese” aveva detto il legale.

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