La comunità ecclesiale agrigentina si stringe attorno a Ravanusa, colpita dal lutto della tragedia che ha investito il centro del paese. E vuole dare un segno concreto indicendo una colletta diocesana straordinaria.

Come aderire

Tutte le offerte – unitamente a quelle eventuali di privati – potranno essere: versate con bonifico sul c/c bancario di Banca Intesa S. Paolo Intestato a: Arcidiocesi di Agrigento IBAN: IT 69 Y 03069 09606 100000006841.
Causale: Caritas per Ravanusa, o versate direttamente all’Ufficio Economato dell’Arcidiocesi, in Piazza Don Minzoni, 19, o versate con bonifico sul c/c bancario di Banco di Credito Cooperativo Agrigentino Intestato a: Fondazione Mondoaltro ONLUS IBAN: IT 30 C 07108 16600 000000001459.

Il messaggio

“Mentre piangiamo le vittime, preghiamo per i feriti e per chi ha perduto affetti e case, desideriamo dare un segno concreto di prossimità indicendo una colletta diocesana straordinaria. A tutte le parrocchie la Curia chiede di farsi promotrici dell’iniziativa, sensibilizzando i propri territori e destinando le raccolte offertoriali della IV Domenica di Avvento (Avvento di Carità) al fondo che Caritas Diocesana Agrigento destinerà al supporto di interventi in favore della comunità di Ravanusa”.

Un “pool” della Procura per indagare sulle cause

Intanto, sarebbe in allestimento un vero e proprio pool fatto da magistrati, tecnici e investigatori per fare chiarezza sulla strage che ha colpito la via Trilussa a Ravanusa, nell’agrigentino, dove un’esplosione avvenuta venerdì sera ha distrutto 4 palazzine e ne ha devastate altre 4. Il procuratore Luigi Patronaggio si sta muovendo in questa direzione per provare a far luce su quanto accaduto senza lasciare nulla al caso, sia sotto il profilo tecnico che investigativo.

Da chi è composto il pool

Secondo quanto trapela questo pool dedicato al disastro di Ravanusa sarebbe composto da consulenti tecnici guidati dall’ingegnere Antonio Barcellona; con loro anche una squadra di investigatori composta dai carabinieri della compagnia di Licata, dai militari del nucleo investigativo di Agrigento e dal nucleo investigativo dei vigili del fuoco. L’intenzione, in quanto atto dovuto, è quella di porre sotto sequestro l’intera area non appena saranno terminate le operazioni di recupero di tutti i dispersi.

Le prime verifiche

L’esplosione sarebbe stata causata dai una perdita di gas delle condotte del gas metano, gestite da una società provata. Cinque giorni prima della strage di Ravanusa c’è stato un intervento di manutenzione ordinaria proprio sull’impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità. E’ quanto hanno accertato i carabinieri che ora dovranno acquisire il verbale d’intervento per verificare chi abbia materialmente eseguito il collaudo e se sia stato fatto a regola d’arte.

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