“Io non scappo dai processi, questa inchiesta è l’occasione per vedere chi è il vero criminale”. Lo dice Luca Casarini, capo missione di Mediterranea Saving Human al termine dell’interrogatorio in procura ad Agrigento dove è stato sentito come indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione allo sbarco a Lampedusa dei 49 migranti soccorsi al largo della Libia dalla Mare Jonio il 18 marzo scorso.

“Abbiamo tutto l’interesse affinché si vada fino in fondo a questa vicenda – aggiunge – perché mentre noi parliamo ci sono ancora dispersi in mare. E’ questo il vero dramma del nostro tempo, come le persone chiuse nei campi di concentramento in Libia che tentano di scappare in mare e noi invece le facciamo affogare. E’ questo è il vero crimine. Casarini, sottolinea l’avvocato Fabio Lanfranca, che assieme alla collega Serena Romano difende il capo missione di Mediterranea, “ha risposto a tutte le domande, è stato puntuale e ha spiegato in maniera articolata e precisa tutti i punti che gli sono stati richiesti”.

Il punto, dice ancora il legale, “è comprendere se l’attività posta in essere da Mare Jonio, cioè salvare delle persone che erano in difficoltà, facendolo in maniera responsabile, rispettando tutta la normativa internazionale, avvisando tutte le autorità competenti e chiedendo tutte le autorizzazioni necessarie, sia un’attività criminale o meno. Per noi non lo è affatto. Non c’era alcuna volontà di favorire l’immigrazione clandestina”.

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