Si è svolta oggi la prima udienza del processo al sovrintendente dei beni culturali di Caltanissetta, Vincenzo Caruso, 63 anni, accusato di stalking, perchè quando era direttore della biblioteca Luigi Pirandello ad Agrigento, avrebbe deriso, denigrato e molestato per ottenere prestazioni sessuali e pedinato una dipendente regionale che lavorava alla Biblioteca.
I fatti denunciati dalla vittima sarebbero avvenuti dal 2009 al marzo 2017. Il giudice, che ha rinviato al 26 settembre, ha acquisito la lettera dell’avvocato di parte civile, Beppe Arnone (che rappresenta la vittima e il marito) in cui chiede alla Regione di costituirsi parte civile nel processo.
La lettera è indirizzata all’assessore regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa e alla segretaria generale della Regione Maria Mattarella.
”I miei assistiti – scrive Arnone – ovviamente richiederanno i danni anche alla Regione Siciliana, in quanto sono stati fortemente danneggiati dalla persecuzione protratta, addirittura per un lustro… Appare quindi assolutamente coerente con l’interesse economico – oltre che morale della Regione Siciliana – che la Regione medesima, attraverso l’avvocatura dello Stato, si costituisca parte civile nel giudizio che si sta per aprire. E detta costituzione della Regione, costituirebbe anche un primo, minimale ma significativo, atto di giustizia e di correttezza etica, finalizzato a porre in parte rimedio alla scandalosa promozione a sovrintendente, ai Beni culturali di Caltanissetta, ottenuta dal Caruso, dopo che lo scandalo delle sue indecenti azioni, delle sue delittuose condotte in ufficio, era ampiamente esploso”.
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