Un incendio, fortunatamente senza conseguenze, è stato appiccato questa mattina dagli ospiti del Cpr (Centro per i rimpatri) di Pian del Lago a Caltanissetta. A quanto pare alcuni ospiti stranieri per protesta, in vista dei rimpatri, hanno dato alle fiamme lenzuola, suppellettili e quanto hanno trovato all’interno del padiglione A della struttura.

L’intervento dei vigili

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, altri mezzi delle forze dell’ordine in supporto alle pattuglie presenti nel
campo, e un’ambulanza del 118 per eventuali emergenze. A quanto pare però nessuno è rimasto ferito e l’incendio è stato spento immediatamente anche grazie al sistema presente nella struttura.

Il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino ha ringraziato pubblicamente, in consiglio comunale, Samuel Agro, un cittadino della Costa d’Avorio, ospite del centro di accoglienza di Pian del Lago, per aver restituito una borsa trovata per strada con il suo contenuto. Samuel è stato ringraziato per il nobile gesto con la consegna di una pergamena. La proprietaria della borsa, una donna nissena, rintracciata dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, dopo essere rientrata in possesso della borsa e di tutti i suoi averi, aveva ringraziato Samuel con una ricompensa.

In 48 ore soccorsi 3300 migranti

In 48 ore sono state soccorse, sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana, oltre 3.300 persone a bordo di 58 imbarcazioni. Inoltre, l’autorità marittima di Lampedusa, nella giornata odierna, ha provveduto al fermo della nave Ong Louise Michel. L’unità era giunta ieri nel porto dell’isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su 4 diverse imbarcazioni (il primo evento avvenuto in aera Sar libica, i successivi 3 in area Sar maltese).

Il provvedimento è stato emesso a seguito degli accertamenti effettuati dall’autorità coordinatrice dei soccorsi in base al decreto del governo su “disposizioni urgenti in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare”. L’imbarcazione, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre 3 unità di migranti sulle quali, peraltro, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana. Le disposizioni impartite alla nave Ong, valutate le sue piccole dimensioni, erano altresì tese a evitare che la stessa prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso.

Articoli correlati