Un risarcimento danni di 7.384 euro è stato riconosciuto dalla prima sezione civile del Tribunale di Palermo (giudice Antonina Maria Aiello) a un pregiudicato originario di Castelvetrano, ma residente ad Alcamo, Tommaso Ingrao, di 50 anni, con precedenti per fatti di droga.

L’uomo ha denunciato condizioni di scarsa vivibilità nel periodo in cui, dal 30 aprile 2014, all’8 novembre 2016, è stato detenuto nel carcere di San Cataldo (Cl). “Detenzione – ha evidenziato la difesa di Ingrao – trascorsa in una cella di 20 metri quadrati con altri 11 detenuti, finestra chiusa, docce non funzionanti, acqua fredda, letti a castello. E’ stato, inoltre, accertato che i carcerati venivano lasciati chiusi in cella a volte anche 20 ore al giorno causa mancanza di luoghi di socializzazione”.

Ad assistere Tommaso Ingrao sono stati gli avvocati Daniele e Alessandro Gabriele. “La Convenzione europea dei diritti dell’uomo – affermano i due legali – con molte pronunce, e in particolare la Torreggiani, ha imposto all’Italia di dotarsi di un adeguato sistema di rimedi giurisdizionali volti a garantire ai detenuti un ristoro di pregiudizi patiti per effetto del trattamento carcerario”.