Nuovi particolari sulle indagini sul duplice omicidio dei fratelli Filippo e Calogero La Monaca, rispettivamente di 74 e 76 anni, originari di Canicattì, i cui cadaveri furono trovati nelle campagne di contrada Deliella il 14 giugno scorso. Questa mattina i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso dalla locale Procura un pastore rumeno di 22 anni, Florin Scurtu, incensurato.

Una traccia di Dna lasciata sull’auto delle due vittime, l’analisi dei tabulati telefonici e la visione attenta delle telecamere dell’impianto fotovoltaico delle campagne di Delia hanno tradito Florin Scurtu, accusato di essere l’autore del duplice omicidio dei fratelli Filippo e Calogero La Monaca, uccisi a colpi di pietra nel loro terreno di contrada Deliella. I carabinieri del nucleo investigativo di Caltanissetta, coordinati dal maggiore Fabio Pasquariello, hanno impiegato poco più di 3 mesi per risolvere quello che all’inizio appariva come un vero e proprio giallo. Il movente del duplice omicidio sarebbe, secondo gli investigatori, una lite per i pascoli come lo stesso giovane ha confessato nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto dinanzi al Gip Valentina Balbo.

“Un lavoro investigativo particolarmente difficile vista la complessità della scena del crimine – ha spiegato il colonnello Baldassare Daidone, comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta – e un delitto di particolare efferatezza avvenuto a colpi di pietra. Qualche giorno prima c’era stato un diverbio tra i due fratelli e l’arrestato il quale era stato redarguito per aver fatto pascolare il gregge nel loro terreno. Il giorno del duplice omicidio Scurtu si è recato dai due fratelli per un chiarimento e la lite è poi degenerata”.

Il Gip di Caltanissetta ha convalidato il fermo, disponendo per l’indagato la custodia cautelare in carcere. “Prima l’omicida ha colpito Filippo, che tra i due fratelli era quello più in forma pur trattandosi sempre di un anziano, – ha proseguito – Daidone – per poi colpire Calogero che per camminare utilizzava un bastone e con tutta probabilità ha provato a scappare. Il ragazzo, seppur basso di statura, è dotato infatti di una notevole forza fisica. Dopo il delitto il giovane ha tentato maldestramente di occultare i due cadaveri. Quello di Filippo è stato messo vicino ad un’auto data alle fiamme mentre quello di Calogero è stato nascosto a 200 metri all’interno di un edificio utilizzato anche come deposito degli attrezzi”.