Dopo la fine del rapporto ha persino cercato anche di incendiare la casa dell’ex moglie. Finisce in manette un uomo a Gela, accusato di maltrattamenti e tentativo di incendio. Su delega della Procura della Repubblica del tribunale di Gela, i poliziotti del commissariato di pubblica sicurezza hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
Il provvedimento del Gip
Ad emettere il provvedimento il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Gela. L’uomo è finito sotto indagine nell’ambito di un procedimento penale, effettuate essenzialmente attraverso accertamenti di natura tecnica sui luoghi dell’evento incendiario. Inoltre a documentare il tentativo di incendio anche la videosorveglianza. Queste prove hanno consentito al Gip di “ritenere sussistenti i gravi indizi di reato nei confronti dell’indagato in ordine all’atto intimidatorio subito dalla parte offesa”.
Ieri altro arresto a Catania
Ieri i carabinieri di Catania hanno arrestato nella flagranza di reato un catanese 42enne, accusato anche lui di maltrattamento in famiglia e lesioni personali. La pattuglia, appena giunta nel condominio del popoloso quartiere di Librino dopo una chiamata al 112, ha immediatamente ricevuto la denuncia di una donna di 50anni, che si trovava in strada con le sue due figlie. Tutte hanno raccontato ai militari le vicissitudini alle quali il marito-padre le sottoponeva per la sua continua richiesta di soldi, necessari a soddisfare la sua necessità di procurarsi la droga di cui sarebbe dipendente.
Gli schiaffi alla moglie
Proprio in quel momento l’uomo si è avvicinato ammettendo senza alcun problema di aver poco prima picchiato la moglie, confermando anche la versione delle figlie che avevano raccontato di essere intervenute a difesa della madre. In particolare, la lite sarebbe scaturita dopo il rifiuto della moglie di consegnare soldi al marito, il quale, preso dall’ira, l’avrebbe presa a schiaffi colpendola anche un pugno sul naso. L’uomo è stato portato nel carcere di Noto.
Commenta con Facebook